Cultura e scienze
Trecento giornali contro Donald Trump
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-08-16
I media degli Stati Uniti uniti contro le barzellette e le offese del presidente, che bolla come fake news ogni notizia vera ma negativa. Chi ci ricorda?
Più di 200 giornali hanno aderito all’iniziativa del Boston Globe e oggi hanno pubblicato editoriali per denunciare la “sporca guerra contro la stampa libera” attuata dal presidente Donald Trump. “Il numero sta crescendo. “Non siamo il nemico del popolo”, ha sottolineato la giornalista Marjorie Pritchard del Boston Globe replicando all’espressione cara a Trump, utilizzata più volte durante i comizi per le elezioni di midterm e sul suo account Twitter.Tra le testate che aderiscono all’iniziativa ci sono i quotidiani di grandi centri urbani – tra cui Denver Post, Miami Herald, Minneapolis Star Tribune e Houston Chronicle – e settimanali locali. In totale autonomia editoriale ciascuno ha pubblicato il proprio ‘manifesto’ con l’obiettivo comune di accendere i riflettori sugli attacchi alla stampa. Il primo emendamento della Costituzione Usa sancisce la liberta’ di espressione mentre altri articoli difendono il principio di una stampa indipendente e libera.
The Globe editorial board called for an end to President Trump’s sustained assault on the #FreePress. Hundreds of publishers around the US answered that call https://t.co/XpgjyrODMp pic.twitter.com/7lnSTlE6Sh
— The Boston Globe (@BostonGlobe) 15 agosto 2018
Alcuni media mainstream hanno deciso di non condividere l’iniziativa. Per la direzione del Wall Street Journal la strategia di pubblicare tutti e lo stesso giorno critiche a Trump “e’ più politica che adatta al mondo del giornalismo, oltre a non rappresentare la miglior modalità per raggiungere i lettori più a destra”. Alcuni giornalisti della Cnn hanno espresso dubbi sull’efficacia del gesto nei confronti di chi “già non ha più fiducia nei media”, argomentando che si tratta invece di una “battaglia lunga e costosa per educare la gente già a scuola sul mondo dell’informazione, su come lavoriamo, su chi è degno di fiducia e chi non lo e'”. All’inizio del mese l’editore del New York Times, Arthur Gregg Sulzberger, aveva rivelato di aver già messo in guardia Trump dopo i suoi ripetuti attacchi ai media, denunciando una “retorica anti stampa davvero inquietante”.