Giorgia Meloni e il Pap Test che serve per diagnosticare il cancro al seno

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-05-26

In questo spezzone tratto da Quarta Repubblica su Rete 4 possiamo ammirare Giorgia Meloni che giustamente segnala l’assurdità di aver sospeso i pap test e le mammografie nelle regioni a causa dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. Diversi enti locali hanno stabilito la sospensione degli esami di primo livello, interrompendo le chiamate attive, e di mantenere …

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In questo spezzone tratto da Quarta Repubblica su Rete 4 possiamo ammirare Giorgia Meloni che giustamente segnala l’assurdità di aver sospeso i pap test e le mammografie nelle regioni a causa dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. Diversi enti locali hanno stabilito la sospensione degli esami di primo livello, interrompendo le chiamate attive, e di mantenere gli approfondimenti quando non procrastinabili, spesso attraverso un triage telefonico per accertarsi delle condizioni dei cittadini e sempre con l’attenzione a evitare il sovraffollamento dei locali. C’è un problema, però: “In attesa di queste terapie intensive che avrebbero dovuto riempirsi hanno smesso di fare il pap test. In Italia però si muore anche di cancro al seno. E quindi i pap test possiamo ricominciare a farli?”, dice Meloni. Il test di Papanicolaou o Pap test però è un esame citologico che indaga le alterazioni delle cellule della cervice dell’utero. Non c’entra nulla con la diagnosi del cancro al seno, che si effettua tramite la mammografia.

Secondo quanto scriveva Repubblica lo scorso marzo, in Puglia per quanto riguarda mammografia e Pap-test, gli appuntamenti sono stati spostati a quando l’emrgenza sarà passata; in Emilia-Romagna, la gestione delle chiamate già effettuate viene lasciata alle AUSL; lo stesso accade per lo screening colorettale in Piemonte (dove si consiglia, dato il volume ridotto di esami, di continuare) e in Puglia, dove per le chiamate già effettuate deve essere assicurata la somministrazione dei kit presso le farmacie dei servizi. La Valle d’Aosta ha posticipato la partenza dello screening mammografico su mezzo mobile, mentre continua, seppur rallentato, lo screening cervicale, in modo tale da garantire il mssimo della sicurezza dei dipendenti e delle donne invitate. Lombardia, Sicilia e Veneto hanno sospeso le attività per tutti gli screening di primo livello, ma garantiscono gli approfondimenti. In Campania, invece, sono stati interrotti tutti i livelli dei tre screening, eccetto gli interventi già programmati di chi ha completato l’intero percorso diagnostico.

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