I giocatori croati hanno festeggiato la vittoria sul Brasile cantando canzoni di un noto neo-nazista | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-14

Ieri sera la sconfitta e l’uscita dal Mondiale per mano dell’Argentina. Ma nei giorni scorsi, un filmato durante la cena post quarti di finale è diventato virale

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Martedì sera, al Lusail Stadium, è arrivata l’eliminazione dal Mondiale di Qatar 2022. Una sonora sconfitta per 3-0 contro l’Argentina ha escluso gli uomini guidati da Zlatko Dalic dalla corsa alla storica vittoria finale. Ma nei giorni precedenti al match di ieri, immediatamente dopo aver eliminato ai rigori il Brasile, i giocatori della Croazia si sono resi protagonisti di festeggiamenti in cui hanno ballato, brindato e cantato sulle note di alcuni brani di un noto cantante croato neonazista, già nel mirino delle critiche (in patria e non solo) per i suoi riferimenti ai campi di concentramento e agli altri orrori nazionalisti.

Giocatori Croazia cantano un inno di stampo nazista in Qatar

Il video mostra lo spezzone di quella cena andata in scena dopo la vittoria, ai rigori, sul Brasile. A quella tavola sono presenti moltissimi calciatori e alcuni membri dello staff della Croazia. E in quel momento tutti si sono alzati in piedi – alcuni brandendo anche il telefono per immortalare il momento – per abbracciarsi e cantare sulle note di uno dei brani di Marko Petkovic, il cantante neo-nazista croato meglio conosciuto con lo pseudonimo di Thompson. Come spiega Il Corriere della Sera, questi brani

fanno esplicito riferimento al regime «Herceg-Bosna» (riconosciuto come progetto criminale dal Tribunale penale internazionale dell’Aia) in Bosnia durante la guerra dei primi anni Novanta.

E c’è di più. Perché buona parte della discografia dell'”artista” in questione, si basa proprio su riferimenti al nazismo. Uno dei suoi brani si apre con il grido “Za dom spremni!” (Pronti per la patria), l’omologo croato del tedesco (e nazista) “Sigh Heil”. Mentre in un altra canzone si arriva persino a “celebrare” il campo di concentramento di Jasenovac, zona in cui vennero uccise oltre 83mila persone tra serbi, rom ed ebrei.

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