Opinioni
Gianluca Vichi: il millennial che lascia la Direzione PD per aver aggredito un arbitro
di dipocheparole
Pubblicato il 2017-12-17
“In questi giorni il mio nome è apparso sulla stampa nazionale e locale per un gesto brutto che ho commesso in un campo di calcio di provincia durante una partita di calcio. Visto che sono gesti che non mi appartengono, da subito mi sono reso conto dell’errore e ho ammesso le mie colpe scusandomi umilmente […]
“In questi giorni il mio nome è apparso sulla stampa nazionale e locale per un gesto brutto che ho commesso in un campo di calcio di provincia durante una partita di calcio. Visto che sono gesti che non mi appartengono, da subito mi sono reso conto dell’errore e ho ammesso le mie colpe scusandomi umilmente con arbitro, società e partito. Pensavo che il caso potesse finire con le scuse, invece la stampa ha aperto un caso politico e un accanimento a mio avviso eccessivo che mi hanno fatto passare giorni pesanti soprattutto dal punto di vista umano”. Lo afferma in una nota Gianluca Vichi annunciando le sue dimissioni dalla Direzione nazionale del Pd finito nella bufera dopo aver aggredito l’arbitro. Vichi è dirigente sportivo di una juniores di Pesaro: dopo una partita in trasferta della sua squadra, di fronte a un rigore negato, si è alzato dalla panchina e ha colpito con una ginocchiata all’addome l’arbitro Simone Giacomucci. Il fatto è accaduto sabato scorso durante la partita del campionato regionale juniores del suo Atletico Gallo Colbordolo, piccola squadra marchigiana di cui lui è giovanissimo dirigente. “A fine gara, dalla panchina, si avvicinava minacciosamente all’arbitro colpendolo al petto con un calcio sferrato con forza”. Soltanto l’intervento dei compagni aveva salvato il malcapitato direttore di gara dagli ulteriori “atteggiamenti intimidatori”, dice il referto
“Gli errori servono per crescere e sono sicuro che questa vicenda mi aiuterà a gestire ogni tipo di situazione che si presenterà davanti a me. Ma in questi giorni mi sono ricordato di avere una grande fortuna, ossia quella di essere circondato da persone vere che, nonostante abbiano condannato in maniera ferma e sacrosanta l’accaduto, mi hanno mostrato un affetto e una stima straordinari e alla comunità del Partito Democratico a tutti i livelli devo solo dire grazie per la fiducia che mi ha dato e mi da. Proprio perché ho sempre messo davanti il bene del partito rispetto al destino personale – conclude Vichi -, decido di compiere un gesto di responsabilità dimettendomi da componente della Direzione Nazionale con la promessa che il mio impegno nel Pd e nei Giovani Democratici prosegue con generosità e altruismo”.