L’ultima volta in edicola della Gazzetta del Mezzogiorno: “Arrivederci”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-01

Stop alle pubblicazioni per la Gazzetta del Mezzogiorno, uno dei quotidiani più diffusi al Sud. Verna (Odg): “Una sconfitta per il giornalismo, per la comunità locale e per lo stato. Vogliamo con ottimismo avere la certezza che non possa essere un addio”

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L’ultimo numero della Gazzetta del Mezzogiorno ha un titolo “a sette colonne”, di quelli che compaiono solo quando c’è qualcosa di veramente grosso in ballo: “Arrivederci”. Sotto, un editoriale del direttore, Michele Partipilo. Intorno, domina il bianco. “Volevamo rappresentare la sensazione di vuoto che da domani proverete voi lettori”. Già, perché quella di oggi è l’ultima stampa di uno dei più importanti quotidiani del Sud Italia, fondato nel 1887 a Bari con il nome di Corriere delle Puglie. Oggi scade infatti il contratto d’affitto del ramo d’azienda stipulato a dicembre tra la Edisud (società dichiarata fallita lo scorso anno dal Tribunale di Bari) e la Ledi, società del gruppo barese Ladisa.

La Ledi – come riporta l’Adnkronos – non ha accettato la proroga del fitto d’azienda oltre la scadenza del 31 luglio, dopo aver presentato un piano di concordato fallimentare in relazione alla società Mediterranea, proprietaria della testata, sul quale dovranno esprimersi i creditori contestualmente all’altra proposta presentata dalla Ecologica spa, società riconducibile alla famiglia Miccolis di Castellana Grotte. Nel frattempo saranno messi in cassa integrazione a zero ore tutti i lavoratori.

“La possibilità di una proroga della gestione da parte della Ledi – scrive Partipilo nel suo editoriale – che l’altro giorno sembrava avesse scongiurato ogni possibilità di cessazione delle pubblicazioni, è venuta meno in queste ore, perché la continuità aziendale che sarebbe stata così assicurata, garantendo il valore della testata, non avrebbe avuto alcuna considerazione nelle successive valutazioni”. È dal 24 settembre 2018 che i giornalisti e tutti gli altri dipendenti fanno sacrifici enormi per continuare a mantenere in vita il giornale: hanno lavorato gratis per mesi, accettato il taglio degli stipendi, ma non è bastato. “Non ci interessa – fanno sapere i giornalisti – ricostruire fatti e responsabilità della situazione professionale e lavorativa nella quale siamo venuti a trovarci nostro malgrado ma vogliamo scrivervi, perché poi scrivere è quello che ci piace di più, che la storia della Gazzetta del Mezzogiorno non finisce certo qua e così, che il nostro dialogo con voi riprenderà al più presto. Non sarà una pec a bloccare oltre 130 anni di storia vissuti dalla parte dei lettori”.

“Una sconfitta per il giornalismo, per la comunità locale e per lo stato. Vogliamo con ottimismo avere la certezza che non possa essere un addio”, è il commento di Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti. La Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti, ha definito la scelta della Ledi “legittima” perché rientra nell’esercizio della libertà imprenditoriale, ma “incomprensibile, tanto più perché comunicata ventiquattro ore prima della scadenza del contratto e dopo che, tre giorni fa, la stessa Ledi aveva comunicato alla direzione e alla redazione la volontà di continuare a gestire provvisoriamente la testata per altri trenta giorni, in attesa dell’esito del voto del comitato dei creditori sulle due proposte concordatarie presentate alla curatela”.

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