Franco Citti: addio all'Accattone di Pasolini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-01-14

È morto questa sera a Roma, l’attore Franco Citti, 80 anni. Malato da tempo, si è spento nella sua abitazione. A dare la notizia è stato Ninetto Davoli. Scoperto da Pasolini che lo volle protagonista di Accattone nel 1961, Citti da allora diventò un volto simbolo del suo cinema, recitando anche in Mamma Roma, Porcile …

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È morto questa sera a Roma, l’attore Franco Citti, 80 anni. Malato da tempo, si è spento nella sua abitazione. A dare la notizia è stato Ninetto Davoli. Scoperto da Pasolini che lo volle protagonista di Accattone nel 1961, Citti da allora diventò un volto simbolo del suo cinema, recitando anche in Mamma Roma, Porcile e il Decameron. Nella sua lunga carriera, Citti, nato in borgata, è stato diretto anche dal fratello Sergio e ha recitato in teatro con Carmelo Bene. Pasolini lo scopre nel 1961 affidandogli il ruolo di Vittorio Cataldi detto ‘Accattone’ nell’omonimo film. L’anno seguente è Tommaso in Una vita violenta di Paolo Heusch e Brunello Rondi, sempre tratto dal libro di Pasolini. Nel 1967 è Edipo nel film Edipo Re. L’anno dopo è un trafficante d’armi in Somalia nel film di denuncia Seduto alla sua destra di Valerio Zurlini.
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Citti era stato scoperto da Pier Paolo Pasolini e per lui aveva recitato anche in Mamma Roma, dove interpretava il ruolo del pappone che angariava Anna Magnani; aveva avuto anche una parte in Edipo Re, Porcile, nel Decameron, nel Fiore delle mille e una notte e nei racconti di Canterbury, dove interpretava il ruolo di Satana. Il fratello, Sergio Citti, che aveva mosso i primi passi nel cinema proprio con Pasolini, lo aveva diretto in Ostia. È stato attivo anche in teatro (I giganti della montagna e Tamerlano, nel 1989, per la regia di Carlo Quartucci) e in televisione (I promessi sposi, 1989, di Salvatore Nocita). Sergio era morto una decina di anni fa.

In questa scena Franco Citti canta con Anna Magnani uno stornello romano opportunamente rivisitato: «e invece in petto schiatti dalla rabbia!».

Questa è la scena del tuffo dal Tevere in Accattone:

E questa è la scena del dialogo con la moglie in via Formia:

Mentre qui parla del suo rapporto con Pasolini:


Nel 1998 ha esordito nella regia dirigendo, “con la fraterna collaborazione di Sergio Citti” (come recitano i titoli di testa), se stesso e Fiorello in ‘Cartoni animati’, ultimo respiro della poetica pasoliniana, dove Citti torna quasi a rivestire il ruolo di Accattone. Ha partecipato inoltre al documentario di Ivo Barnabò Micheli A futura memoria (1985) e a quello di Laura Betti Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno (2001). È stato attivo anche in teatro (I giganti della montagna e Tamerlano, nel 1989, per la regia di Carlo Quartucci) e in televisione (I promessi sposi, 1989, di Salvatore Nocita).

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