Francesco Guccini su Giorgia Meloni: “Mi chiamò per chiedermi un incontro, io rifiutai e lei mi infamò”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-17

Le elezioni politiche si avvicinano e oggi ad esprimersi sulla crescente leadership della presidente di FdI Giorgia Meloni è stato il cantautore Francesco Guccini

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Le elezioni politiche si avvicinano e oggi ad esprimersi sulla crescente leadership della presidente di FdI Giorgia Meloni è stato il cantautore Francesco Guccini, che ha detto la sua in un’intervista a Zoro andata in onda durante l’ultima puntata di Propaganda Live. “Lei dice che quando è nata il fascismo non c’era più, ma quando è nata anche Cristo era già morto…”, queste le prime eloquenti parole di Guccini su Giorgia Meloni. Poi, le considerazioni sul sempre più evidente estremismo della leader di FdI: “Credo ad esempio lei non riuscirà mai a dire apertamente che il 25 aprile va festeggiato perché ha segnato un momento fondamentale per gli italiani, quello della Liberazione”.

Francesco Guccini: “Rifiutai l’incontro con Giorgia Meloni e anni dopo lei mi ha infamato”

Francesco Guccini ha raccontato a Daniele Bianchi pure di un curioso episodio che l’ha visto protagonista assieme a Giorgia Meloni: “Non so se ti ho mai raccontato di quando, negli anni ’90, mi ha telefonato”, ha detto. Poi, il cantautore ha spiegato:

Io non sapevo neanche chi fosse. Ai tempi era la segretaria dei giovani di Alleanza Nazionale e voleva che io partecipassi ad un incontro. Cortesemente, rifiutai. Quando poi qualche anno dopo feci la goliardia di cantare Bella Ciao cambiando le parole, mi ha infamato. Non ci siamo più chiariti. E non mi ha nemmeno più chiamato.

L’episodio a cui Guccini fa riferimento risale al 25 aprile 2020, quando il cantautore intonò “Bella Ciao” cambiandone volutamente il testo in un video che diventò subito virale. All’interno del (modificato) inno alla Resistenza i nuovi “invasori” erano riconosciuti appunto nelle figure di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, con quest’ultima che, evidentemente, non la prese affatto bene. Il testo recitava:

Stamattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor. C’era Salvini con Berlusconi, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao con i fasci della Meloni che vorrebbero ritornar. Ma noi faremo la resistenza, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, noi faremo la resistenza come fecero i partigian. O partigiano portali via, come il 25 april.

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