FdI vuol donare agli studenti il libro di Giorgia Meloni, ma l’assessore non ci sta: “Giù le mani dalla scuola”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-03

E, per frenare in anticipo chi dirà “ah, ma se avessero donato le loro biografie i leader della sinistra…”, ecco la sua risposta: “Sarebbe la stessa cosa se i giovani del Pd regalassero alle scuole il libro di Enrico Letta”

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Di per sé, se decontestualizzata sarebbe anche una bella iniziativa, un’ottima idea. Quella di donare dei libri alle scuole è una scelta nobile. Ma non se si tratta di 336 pagine scritte da una leader della politica italiana, in crescita nei sondaggi, e che così vorrebbe fare esclusivamente propaganda tra i più giovani. “Io sono Giorgia”, il best seller del capo di Fratelli d’Italia è una vera e propria biografia della donna e della politica. Fin troppo. E (forse) è per questo che il gruppo dei giovani di Fdi di Verbania hanno pensato di donarlo alle biblioteche degli istituti scolastici del capoluogo del Verbano-Cusio-Ossola. Per spingere gli studenti a leggerlo, e -magari (per loro e non per noi)- a farli diventare sovranisti, populisti, e di destra. Ma, come ha spiegato bene l’assessore alla Cultura e Istruzione del Comune di Verbania Riccardo Brezza “strumentalizzare la scuola pubblica per fini politici di parte è quanto di più scorretto si possa fare”.

Dal canto loro (dei giovani di Fdi) -scrive Repubblica- l’iniziativa avrebbe lo scopo di “dare la possibilità ai giovani di scegliere di leggere un libro nuovo, appena pubblicato, che racconta l’ultimo ventennio di storia politica italiana visto con gli occhi di una grande patriota”. Ma per l’assessore non è così. Si tratta di un -scrive su Facebook- “atto di provocazione politica che supera ogni limite”. Il perché lo spiega nelle righe seguenti:

Che i giovani facciano politica e si occupino della cosa pubblica è senz’altro una buona notizia, ma strumentalizzare la scuola pubblica per fini politici di parte è quanto di più scorretto si possa fare.
Il mio ruolo amministrativo mi impone di scindere il giudizio politico da quello istituzionale. Ma questo non mi impedisce di esprimere tutta la mia contrarietà verso questa proposta che non ha alcuna possibilità di essere realizzata.Gli studenti e le studentesse leggono e leggeranno ciò che vogliono, ma non saranno i partiti politici a decidere cosa.
Quindi, per quanto di mia competenza, la biografia di Giorgia Meloni continuerà a rimanere fuori dalle scuole verbanesi.

L’assessore Brezza -scrive Repubblica- si è poi mobilitato e ha contattato i dirigenti scolastici degli istituti per comprendere meglio se l’iniziativa fosse già partita e a che punto fosse. Ha detto:”Formalmente le scuole, per il momento, non hanno ricevuto alcuna comunicazione di questa donazione, e mi pare di capire che anche dai dirigenti ci siano perplessità sulla possibilità di accettare i libri”. E poi, per frenare in anticipo chi dirà “ah, ma se avessero donato le loro biografie i leader della sinistra…”,cco la sua risposta: “Fatta salva l’autonomia scolastica, ritengo che iniziative di questo tipo siano strumentali, e sarebbe la stessa cosa se i giovani del Pd regalassero alle scuole il libro di Enrico Letta”.

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