Tentata estorsione e tentata truffa: Fabrizio Corona indagato per un presunto ricatto con un video intimo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-29

Fabrizio Corona avrebbe subito una perquisizione qualche giorno fa da parte dei Carabinieri nell’ambito di un’indagine della Procura di Milano

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Fabrizio Corona torna nel mirino della Procura di Milano per una nuova indagine aperta denuncia di una donna: lei voleva pubblicare un libro e circa un anno fa aveva chiesto a Corona di potersi servire di servizi editoriali e pubblicitari: da questa vicenda si sarebbe arrivati a un presunto ricatto dall’ex ‘re dei paparazzi’ che si basava su un video intimo che la ritraeva e che lui aveva realizzato.

Tentata estorsione e tentata truffa: Fabrizio Corona indagato per un presunto ricatto con un video intimo

L’indagine è coordinata dal pm Antonio Cristillo, per le ipotesi di reato di tentata estorsione e tentata truffa, dopo la denuncia della donna, sposata e con figli. Corona nei giorni scorsi sarebbe stato visitato dai Carabinieri per una perquisizione. Il suo legale però fornisce un’altra versione dei fatti. Secondo l’avvocato Ivano Chiesa la donna “Voleva pubblicare un libro ed è stato pubblicato e poi, siccome non è rimasta contenta delle vendite, se l’è presa con Fabrizio”. Inoltre Chiesa ha precisato che c’è già “una causa civile in corso” tra i due, proprio per quei servizi editoriali e pubblicitari legati alla pubblicazione del libro e aggiunge il legale, l’ex ‘fotografo dei vip’ le aveva detto che “se fosse stato costretto a difendersi” nel procedimento civile “sarebbe venuto fuori anche il rapporto personale che avevano avuto”, compreso quel video che documentava la relazione.

Secondo quanto viene riportato nella denuncia della donna Corona, dopo aver ricevuto da lei del denaro per sponsorizzare il suo libro tramite la sua agenzia,  l’avrebbe ricattata con il video, dicendole che c’era la possibilità di diffonderlo. “Fabrizio ha consegnato ai carabinieri i video e le chat tra loro non ha niente da nascondere e ci sono dei testimoni. Aspetto che venga convocato dalla Procura, così magari evitiamo subito un altro processo ciclopico dall’esito scontato. Nove volte su dieci quando ci sono diatribe civili ci sono anche denunce penali e questa è una bufala”, ha però ribadito l’avvocato Chiesa.

 

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