Economia

L’emergenza rifiuti in arrivo a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-23

Intanto il bilancio dell’AMA senza i 18 milioni di crediti per i servizi cimiteriali, causa dell’addio di Bagnacani, non è stato ancora approvato dal Comune nonostante il Campidoglio sostenesse che era tutto in regola. Perché?

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Mentre la sindaca Virginia Raggi si balocca con il bilancio dell’AMA e la città è ridotta “una merda” (parole sue), Roma si prepara ad affrontare l’ennesima emergenza rifiuti in arrivo.

L’emergenza rifiuti in arrivo a Roma

Gli impianti che tengono in piedi il delicato equilibrio della città si preparano a lavorare a scartamento ridotto: i due TMB di Malagrotta di proprietà del Co.La.Ri. accetteranno fra due giorni due tonnellate in meno di rifiuti.  Oltre che su un maggior utilizzo degli impianti delle altre province e di quello di Rocca Cencia, l’Ama aveva puntato sulla messa in funzione del tritovagliatore mobile di via dei Romagnoli, in un’area del Municipio X di Ostia, quello che secondo Ferrara e la Di Pillo non doveva arrivare nel municipio e poi è arrivato.

Il tritovagliatore può lavorare 150 tonnellate al giorno ma dopo che i rifiuti vengono trattati devono andare in altri stabilimenti. Se per la parte destinata agli inceneritori ci sono contratti con società di altre regioni, per quella che va stabilizzata, la frazione organica, non si è trovata una soluzione. Spiega oggi Il Messaggero:

In sintesi: per il 25 aprile il tritovagliatore non sarà pronto a partire. Inoltre, oltre alla prima incognita del “meno 200” di Malagrotta, ve ne è una seconda molto più pesante. A fine maggio – magicamente dopo le elezioni europee – Colari (gruppo Cerroni ma guidato da un amministratore giudiziario) renderà ancora più incisiva l’opera di manutenzione dei due impianti di Malagrotta e il quantitativo di rifiuti che non saranno più trattati aumenterà a quota 500 tonnellate giornaliere.

In altri termini: da maggio l’Ama dovrà trovare disponibilità aggiuntiva in altri impianti di 500 tonnellate. Per questo non si può fare a meno del tritovagliatore di Ostia: la soluzione prospettata è quella di ricorrere a dei container dove completare il processo di stabilizzazione della frazione organica. Sarebbe più semplice, così, trasportare il compost prodotto. Il problema sarà convincere i cittadini dei territori dove saranno posizionati quei container.

Attualmente quindi Roma, che sembra aver resistito all’emergenza pasquale, si prepara a quella dei ponti con il rischio di ritrovarsi ancora sommersa dai rifiuti. Ah, a proposito: il bilancio dell’AMA senza i 18 milioni di crediti per i servizi cimiteriali, causa dell’addio di Lorenzo Bagnacani, non è stato ancora approvato dal Comune nonostante il Campidoglio sostenesse che era tutto in regola. Perché?

Foto copertina da: Riprendiamoci Roma

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