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La foto di Djokovic senza mascherina sul volo di ritorno dopo l’espulsione dall’Australia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-24

Nuovi guai per Novak Djokovic, fotografato da un passeggero a bordo dell’aereo di ritorno dall’Australia dopo essere stato espulso dal Paese

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Da positivo, per sua stessa ammissione, ha partecipato ad un evento a Belgrado nel suo Novak Tennis Center per premiare alcuni giovani tennisti, un incontro al chiuso, senza mascherine, pericolosissimo per tutti i presenti: Novak Djokovic, che si è anche fatto intervistare da L’Equipe due giorni dopo il tampone che ne ha certificato l’infezione da Covid, non è proprio un “campione” di rispetto delle regole anti-contagio. Anche per questo motivo è stato espulso dall’Australia, dove si era recato per giocare gli Australian Open che intanto stanno vedendo brillare gli italiani Berrettini e Sinner, entrambi ai quarti di finale. Ma c’è di più: sul volo che lo portava via dal Paese, dopo il provvedimento del ministro dell’Immigrazione australiano Alex Hawke, Djokovic è stato fotografato senza mascherina. Lo scatto “rubato” da un passeggero ha fatto il giro del web, dando manforte alla decisione del governo di Canberra e confermando l’irresponsabilità del serbo.

La foto di Djokovic senza mascherina sul volo di ritorno dopo l’espulsione dall’Australia

“Un’iconica stella del tennis mondiale – si legge nella decisione dei tre giudici del collegio che ha deciso la sua espulsione – può influenzare persone di tutte le età, giovani o meno giovani, ma forse soprattutto i giovani e gli impressionabili. I temi dell’incoraggiamento e dell’imitazione dell’eroe sportivo integrano ragioni di preoccupazione per la salute e l’ordine”. Djokovic avrebbe potuto, con la sua visibilità, influenzare negativamente la campagna vaccinale: questa la preoccupazione alla base del provvedimento di espulsione maturato nei suoi confronti. E i suoi comportamenti vanno proprio in quella direzione. Il messaggio fatto filtrare, cioè la tolleranza zero, ha aiutato a non incoraggiare gesti che dopo due anni di pandemia dovrebbero essere scontati ma che per uno come lui, evidentemente, ancora non lo sono.

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