Attualità
Discoteche e mascherine: il Ferragosto dei divieti impossibili
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2020-08-15
Le pressioni di molti gestori e di alcuni sindaci hanno evidentemente avuto la meglio rispetto alla necessità di fermare la circolazione del Covid-19. Il provvedimento di chiusura minacciato dal governo è rinviato ai prossimi giorni. Intanto arrivano divieti come i due metri di distanziamento nelle discoteche. Che non verranno mai rispettati
Ieri il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha fatto sapere in un’intervista a La Stampa che il governo ha intenzione di chiudere discoteche e stabilimenti balneari dove c’è il rischio di movida selvaggia. Ma soltanto dopo Ferragosto, come se il Coronavirus avesse deciso di regalare una tregua per le feste.
Discoteche e mascherine: il Ferragosto dei divieti impossibili
Non è così, come sappiamo dai contagi in aumento nel bollettino della Protezione Civile di ieri. E intanto le Regioni forti dell’autonomia hanno si sono mosse in ordine sparso consentendo quasi tutte, di fatto, seppure tra restrizioni, minacce di sanzioni e appelli al buon senso, la riapertura delle piste da ballo. L’agenzia di stampa AGI ha ricordato ieri che la Calabria è l’unica Regione dove le discoteche resteranno chiuse dopo l’ordinanza della governatrice Jole Santelli che ha vietato l’apertura di tutti i locali da ballo, compreso le serate danzanti negli stabilimenti balneari. La decisione è giunta dopo la positività di un giovane che, nei giorni scorsi, aveva frequentato due noti locali di Soverato, località turistica della costa ionica catanzarese. Subito dopo la scoperta di questo caso erano stati alcuni sindaci ad ordinare la chiusura dei locali da ballo, provvedimento esteso poi a tutta la regione dalla presidente Santelli. Una decisione in qualche modo inattesa in una regione che era stata tra le prime riaprire le discoteche e altri locali subito dopo il lockdown, salvo ora dover fare i conti con i nuovi contagi in piena stagione estiva. In Puglia le discoteche saranno regolarmente aperte a Ferragosto, malgrado le polemiche di questi ultimi giorni per gli assembramenti sulle piste da ballo documentati da foto e filmati diffusi sul web. Uno degli episodi più discussi si e’ verificato in una nota discoteca di Gallipoli la sera del 31 luglio scorso, dove il famoso dj francese Bob Sinclar ha girato e poi pubblicato sui social un video in cui si vedono numerosi ragazzi intenti a ballare molto vicini tra loro e senza le mascherine.
Il Corriere della Sera spiega oggi che le pressioni di molti gestori e di alcuni sindaci hanno evidentemente avuto la meglio rispetto alla necessità di fermare la circolazione del Covid-19. Il provvedimento di chiusura minacciato dal governo è rinviato ai prossimi giorni. Lo conferma il ministro Francesco Boccia: «Le misure ulteriormente restrittive adottate confermano la continua e leale collaborazione con il governo, ma si continuerà il monitoraggio costante pronti a ogni intervento». Una soluzione che evidentemente non piace agli esperti. Il Comitato tecnico scientifico
aveva messo nero su bianco nelle scorse settimane la contrarietà all’apertura delle discoteche e la posizione non cambia, anzi. «Se la curva epidemica continuerà a salire, rischiamo di non poter riaprire le scuole», è l’avvertimento.
I provvedimenti firmati ieri pomeriggio consentono l’accesso «a un numero massimo di clienti pari al 50% di quanto stabilito nell’autorizzazione all’esercizio, e in ogni caso dovrà essere garantito almeno 1 metro tra gli utenti e almeno 2 metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo». Si dovrà «indossare la mascherina sia negli ambienti al chiuso che all’aperto». Anche il personale di servizio «deve utilizzare la mascherina e procedere a una frequente igienizzazione delle mani». Mentre il governatore della Sardegna Christian Solinas rimane sulla linea di far ballare isolani e turisti fino al 31 agosto, sia pure a due metri di distanza, Bonaccini prevede pure «la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza».
Le discoteche aperte in Sardegna, Veneto, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna
Ma, appunto, la sensazione è che a parte Calabria e Basilicata gli altri abbiano deciso di dare retta all’industria del divertimento. La Repubblica spiega che in Emilia-Romagna e Veneto l’ordinanza entra in vigore oggi: d’ora in avanti nelle discoteche entrerà la metà dei ragazzi. Ma potrebbe durare poco, forse appena una settimana, quanto basta per salvare la stagione. Poi i governatori cederanno al pressing del governo e accetteranno la chiusura consapevoli che gli assembramenti sono un rischio troppo alto con la curva dei contagi in salita costante da giorni: 574 i nuovi positivi ieri ( mai così tanti da fine maggio), con meno tamponi del giorno prima e con i numeri del Piemonte incompleti. Una crescita a cui, per fortuna, non corrisponde un aumento delle vittime (ieri solo tre) e dei ricoveri ( in calo) a fronte di un solo ingresso in più in terapia intensiva. Numeri che il governo monitora alle 24 ore: fino a quando i contagi giornalieri oscillano tra 500 e 600 e nessuna delle Regioni presenta condizioni di rischio, si va avanti così.
Intanto La Stampa racconta che in un report segreto del ministero della Salute si afferma che oltre un quarto dei nuovi casi positivi di coronavirus registrati nella settimana tra il 3 e il 9 agosto, l’ultima monitorata, è sfuggita al sistema di tracciamento necessario a risalire al «paziente zero» e a interrompere la catena dei contagi.
Ciò vuol dire che solo negli ultimi giorni diverse centinaia, forse migliaia di positivi (ignari, se asintomatici) continuano a circolare e ad avere normali rapporti sociali, infettando altre persone. Il dato emerge dai report riservati dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, che “La Stampa” è in grado di rivelare. E rappresenta un segnale di stress del sistema di sanità territoriale. Sommato agli altri registrati nelle ultime settimane, certifica una lenta ma costante ripresa dell’epidemia, sia pure «invisibile» per l’abbassamento dell’età media dei contagiati (ormai 40 anni) e la prevalenza di positivi asintomatici.
Scrivono gli esperti del ministero che nella settimana compresa tra il 3 e il 9 agosto sono stati 686 i «nuovi casi di infezione confermata da Sars-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note» su un totale di 2.459 nuovi casi positivi accertati. Le situazioni più critiche riguardano Lombardia (305 casi di origine sconosciuta su 539 nuovi contagi), Emilia Romagna (104 su 304) e Toscana (86 su 151). Liguria e Puglia non hanno nemmeno avviato la ricerca dei possibili contatti positivi in quasi il 10% e il 12% dei casi positivi rilevati. Nella settimana precedente buchi” di questo genere erano stati registrati anche in Friuli Venezia Giulia e Lombardia.