Economia
Di Maio torna a bussare al governo sulle aperture domenicali
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-11-03
Il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle su Facebook parla del decreto riders appena approvato – dribblando tutte le critiche delle associazioni di categoria sulla sua norma, che non elimina il cottimo – e apre un altro fronte nell’esecutivo
Luigi Di Maio torna a bussare al governo per le aperture domenicali. Il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle su Facebook parla del decreto riders appena approvato – dribblando tutte le critiche delle associazioni di categoria sulla sua norma, che non elimina il cottimo – e apre un altro fronte nell’esecutivo.
Di Maio torna a bussare al governo sulle aperture domenicali
“Dobbiamo andare avanti come Governo nella tutela delle persone che lavorano, come nel caso delle partite iva e dei lavoratori dipendenti degli esercizi commerciali che, a causa delle liberalizzazioni, sono sprofondati nella giungla degli orari di apertura e chiusura, cercando invano di battere i centri commerciali, rimanendo aperti 12 ore al giorno e 7 giorni su 7”, dice nella frase piuttosto sconnessa su Facebook.
Di Maio aveva promesso nel febbraio scorso, quando era al governo con la Lega, di varare a breve la legge per limitare le aperture di domenica, apprezzata anche dalla Chiesa. Le associazioni di settore avevano parlato di 30-40mila posti di lavoro nella grande distribuzione a rischio. Adesso non è più ministro del Lavoro ma evidentemente ritiene che l’iniziativa politica spetti ancora a lui su certe tematiche. Il lavoro domenicale è stato normato dal governo Monti nel 2011, con il decreto Salva Italia: i provvedimenti sul settore abolivano ogni vincolo su orari e giorni di apertura dei negozi, nel solco della promozione della concorrenza.
Ad oggi, secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi della CGIA su dati Eurostat e Istat, sono 4,7 milioni gli occupati che lavorano nei festivi; di questi, 3,4 milioni sono dipendenti.
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