E ora, quando si vota?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-21

Dopo lo scioglimento delle Camere, il Presidente della Repubblica dovrà indicare il giorno in cui gli italiani saranno chiamati al voto

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La procedura standard è iniziata. Dopo le dimissioni di Mario Draghi, il Presidente della Repubblica emanerà due decreti che avranno lo stesso effetto sul Parlamento: saranno sciolte sia la Camera che il Senato. La fine di questa esperienza di governo, dunque, combacia anche con la fine di questa legislatura iniziata dopo la tornata elettorale delle Politiche del 4 marzo del 2018. E poi ci sarà da scegliere la data per le prossime elezioni. In ballo, al momento, ci sono due domeniche e sarà la prima volta che gli italiani saranno chiamati a scegliere il nuovo Parlamento in autunno.

Data elezioni, quando si vota dopo lo scioglimento delle Camere

Le procedure, in questi casi, hanno delle scadenze dettate dalla Costituzione e delle normative vigenti. Dato che non ci saranno consultazioni e che le Camere saranno sciolte immediatamente, occorreranno due mesi per mettere in moto la macchina elettorale. Per questo motivo, la prima domenica utile – da calendario – è quella del 25 settembre. I tempi sono stretti, visto che ci sarà da varare anche la nuova legge di Bilancio (mentre tutte le altre norme e riforme rischiano di rimanere ferme al palo visto che durante l’estate il governo dimissionario non potrà avere tutte le funzioni previste dalla legge).

Ma la data elezioni potrebbe essere condizionata da une festività religiosa: domenica 25 settembre, infatti, è il capodanno ebraico. E, come noto, non si possono chiamare alle urne gli italiani durante una ricorrenza religiosa. Per questo motivo il giorno più indicato sembra essere quello del prossimo 2 ottobre. Si rimarrebbe, infatti, sempre all’interno di quell’arco temporale previsto dalla Costituzione italiana. E quella sembra essere la data ultima di scadenza: perché tra il voto e l’insediamento del nuovo Parlamento trascorrono, solitamente, almeno due settimane (se non ci saranno problemi nella formazione del governo, questo è lo stesso tempo in cui potrebbe avvenire il giuramento del nuovo Presidente del Consiglio – e dei suoi ministri – al Quirinale). E questo vuol dire che il nuovo esecutivo avrà circa due mesi per scrivere e approvare la delicatissima legge di Bilancio.

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