Cosa succede quando un italiano è accusato di aver segregato e stuprato una svedese

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-24

Un titolo scorretto per far capire che si può essere razzisti con poco

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Claudio Rossetto, 42enne di Grosseto, è stato arrestato ieri con l’accusa di aver sequestrato, segregato, picchiato e violentato una ragazza di nazionalità svedese. Nel 2013 aveva scontato una condanna analoga per aver fatto la stessa cosa nei confronti di una ragazza di Lecco. Stiamo parlando quindi, se le ipotesi accusatorie fossero confermate, di un “recidivo”, e per un reato ben più grave rispetto a quello di essere entrato illegalmente in qualsiasi paese. Eppure, nei titoli dei giornali che raccontano il fatto oggi non c’è ombra di accenno alla nazionalità per l’italiano, mentre per la ragazza la parola “svedese” sembra più necessaria per l’applicazione di uno stereotipo che serve a rendere ancora più truculento il racconto dei fatti. Guardate ad esempio il Corriere:
claudio rossetto modella svedese
Questo è invece il titolo del Giornale, che pubblica anche una foto con il volto censurato della ragazza per farci sapere che è bionda:
claudio rossetto modella svedese 1
E questo infine è Libero:
claudio rossetto modella svedese 23
Questo il racconto dei fatti sul Corriere:

Tra 2008 e 2013, Rossetto è stato in carcere. Un anno fa, ha conosciuto la modella, con la scusa di essere un agente l’ha convinta a vedersi, si sono trovati in un bar di Milano e poi a Napoli, dove la ragazza stava partecipando a un casting; parlando un buon inglese, lui prometteva contatti nel mondo delle sfilate e della pubblicità lavori per alcuni marchi di moda molto noti in Svezia. Nel palazzo di Cinisello Balsamo, in un giorno di settembre scorso, Rossetto ha picchiato la donna, anche sulle gambe per impedirle di muoversi; le ha poi concesso sporadici contatti con i familiari, ma solo utilizzando i social network ed esclusivamente in inglese, per controllare le conversazioni; le ha sequestrato il cellulare e i documenti; l’ha ridotta in una condizione di prostrazione fisica e psicologica.
Con un particolare ancor più inquietante: Rossetto,pur se l’appartamento è su più livelli, vive in casa con la madre; la sorella abita nella scala vicina dello stesso palazzo. Sembra impossibile ipotizzare che nessuno, in particolare sapendo il precedente criminale del 2008, si sia reso conto di quel che stava accadendo. Nello scorso fine settimana la ragazza, disperata e denutrita, ha trovato la forza di litigare col suo carceriere e di alzare molto la voce, in modo che i vicini potessero sentire le urla. Sono stati loro a chiamare i carabinieri. I militari della stazione di Cinisello Balsamo e quelli della compagnia di Sesto San Giovanni sono entrati nell’appartamento di Rossetto. Lui li ha accolti sulla porta: «Niente di preoccupante. Solo una lite con la mia fidanzata». I carabinieri hanno visto la ragazza e l’uomo, di fronte a loro, ha continuato a minacciarla in inglese. Nella stessa lingua un militare ha parlato con la modella, le ha spiegato che era lì per aiutarla,lei è scoppiata a piangere. Prima di andare in ospedale,con un interprete, in caserma,ha ricostruito i suoi mesi di prigionia.

Ma un italiano che stupra una svedese fa di certo molto meno rumore di un “immigrato” (oVVoVe!), magari marocchino (oVVoVe tViplo!), tanto da farcene dimenticare la nazionalità. Cose che capitano.

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