Cosa succede dopo le sanzioni della Russia a David Sassoli?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-01

Quale sarà la reazione dell’Europa alle sanzioni russe per David Sassoli? Lui dice: “Le minacce non ci ridurranno al silenzio”

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La Russia ieri ha sanzionato David Sassoli e altri sette responsabili Ue. Il ministero degli Esteri di Mosca ha annunciato le misure in una nota in cui accusa l’Unione Europea di “continuare la sua politica di illegittime misure restrittive unilaterali contro cittadini russi e organizzazioni”

Cosa succede dopo le sanzioni della Russia a David Sassoli?

Oltre al presidente del Parlamento europeo sono stati sanzionati: Vera Jourova, vice presidente della Commissione Ue per i valori e la trasparenza, Ivars Abolins, presidente del National Electronic Media Council della Lettonia, Maris Baltins, direttore del National Language Centre della Lettonia, Jacques Maire, membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Jorg Raupach, capo dell’ufficio del procuratore di Berlino, Asa Scott, capo del laboratorio di sicurezza chimica, biologica e nucleare, Total Defence Research Institute, Svezia e Ilmar Tomusk, capo del Language Department dell’Estonia. Quale sarà la reazione dell’Europa? Lo spiega Repubblica:

«È una dichiarazione di guerra diplomatica al continente», spiega una autorevole fonte Ue. Già in serata arriva la reazione congiunta «di condanna» delle tre istituzioni europee, ovvero dello stesso Sassoli, di Ursula von der Leyen e di Charles Michel. Per i prossimi giorni sono attesi passi ufficiali, allo studio dei governi, e una risposta con una sola voce dai ministri degli Esteri del G7. Anche i leader dei Ventisette al vertice del 25 maggio terranno conto del passo politicamente dirompente di Mosca nella discussione sulle relazioni strategiche con la Russia

Sassoli ha risposto in un tweet spiegando che l’Europa non di fermerà di fronte a questa intimidazione: “Apparentemente, non sono il benvenuto al Cremlino? Lo avevo un po’ sospettato…Nessuna sanzione o  intimidazione fermerà il Parlamento Europeo o me nella difesa dei diritti umani, della libertà, della democrazia. Le minacce non ci ridurranno al silenzio. Come ha scritto Tolstoy, non c’è grandezza se non c’è verità” . Il Corriere racconta che “Mosca contesta le sanzioni imposte dall’Ue il 22 marzo a due russi accusati di perseguitare attivisti Lgbt nel sud della Russia e le misure, il 2 marzo, nei confronti di quattro funzionari vicini al presidente Putin e legati al caso del dissidente russo Aleksej Navalny, di cui Bruxelles chiede la scarcerazione”.

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