Cultura e scienze
Il presunto legame tra il Coronavirus e la malattia di Kawasaki nei bambini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-29
Si tratta di una patologia che colpisce i bambini e la cui complicanza più temibile è l’infiammazione delle arterie del cuore. L’allarme è già stato lanciato all’interno della comunità scientifica e fra i pediatri di famiglia. Ora lo studio è in fase di sottomissione a un’autorevole rivista internazionale
I medici del dipartimento Pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo hanno ipotizzato un legame tra il Coronavirus SARS-COV-2 e la sindrome di Kawasaki, una patologia che colpisce i bambini e la cui complicanza più temibile è l’infiammazione delle arterie del cuore. L’allarme è già stato lanciato all’interno della comunità scientifica e fra i pediatri di famiglia. Ora lo studio è in fase di sottomissione a un’autorevole rivista internazionale. I dottori in un mese hanno registrato un numero di casi pari a quelli degli ultimi 3 anni. Per la casistica degli ultimi 2 mesi, affermano, il responsabile è il nuovo Coronavirus. Inoltre si è osservato che questi pazienti hanno delle forme più severe delle malattia, che coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio e talora necessitano di cure intensive.
Lorenzo D’Antiga, direttore della Pediatria dell’ASST Papa Giovanni XXIII, ha spiegato che il virus può causare anche altre patologie attivando il sistema immunitario dell’ospite e inducendo una risposta infiammatoria che può interessare qualsiasi organo, anche a distanza di tempo dall’infezione: “Ci siamo accorti che giungevano al pronto soccorso pediatrico diversi bambini che presentavano una malattia nota come Malattia di Kawasaki. In un mese il numero dei casi ha eguagliato quelli visti nei tre anni precedenti”. Da queste evidenze i pediatri del Papa Giovanni e l’allergologo Angelo Mazza hanno approfondito i casi e trovato delle chiare prove che confermano che per la casistica degli ultimi due mesi il responsabile è questo nuovo Coronavirus. Allo studio hanno preso parte anche i pediatri Annalisa Gervasoni, Laura Martelli e Maurizio Ruggeri, il cardiologo pediatrico Matteo Ciuffreda ed Ezio Bonanomi, responsabile della Terapia intensiva pediatrica. I sintomi tipici della Malattia di Kawasaki sono la febbre elevata persistente, un’eruzione cutanea, delle alterazioni delle mucose e delle estremità. La complicanza più temibile è l’infiammazione delle arterie del cuore. La malattia risponde molto bene alla terapia e con il trattamento appropriato, somministrato in tempi rapidi, praticamente tutti i bambini guariscono. La causa della Malattia di Kawasaki, scoperta circa 50 anni fa, rimane ignota, nonostante si pensi che sia causata da un agente infettivo che, in bambini predisposti, causa una risposta infiammatoria alla base del quadro clinico. “Ad oggi non è dimostrato nessun nesso” con la sindrome di Kawasaki nei bimbi, “ma essendo una situazione clinica diversa si sta monitorando la situazione per verificare l’entità della cosa”, avverte comunque Alberto Villani, membro della Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza (Cts) e presidente della Società italiana di Pediatria (Sip), durante la trasmissione Agorà. “La sindrome di Kawasaki – ha spiegato – è una vasculite che normalmente ha decorso benigno ma in alcuni casi può provocare problemi perché interessa il cuore con la dilatazione delle coronarie”. Nel nostro Paese “si verificano circa 250 casi l’anno”. “In Gran Bretagna e in regioni nord Italia è stato rilevato un aumento della casistica. Il gruppo di studio di reumatologia della Sip sta raccogliendo dati per verificare”. Altra situazione descritta è un aumento dei casi di vasculite delle estremità. “Anche su questo c’è monitoraggio ma ad oggi non è dimostrato nessun nesso con queste fenomenologie”.