Coronavirus: quanto durano contagio e malattia e chi può infettare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-07

Il tempo di degenza medio sui primi 237 pazienti è stato di 19 giorni. La degenza media dei deceduti è di 8 giorni. Ci sono persone che stanno anche 4-5 settimane con sintomi lievi o nessun sintomo ma ancora espellono il virus e di conseguenza sono contagiosi

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Il Corriere della Sera pubblica oggi una serie di domande e risposte su quanto durano il contagio da Coronavirus SARS-COV-2 e la malattia COVID-19 e quali categorie di persone che è venuta a contatto con il virus ci può infettare.

Per quanto tempo può durare Covid-19?
«Abbiamo persone che sono ancora ricoverate dal 24 di febbraio. Il tempo di degenza medio sui nostri primi 237 pazienti è stato di 19 giorni. La degenza media dei deceduti è di 8 giorni. È inoltre abbastanza certo che ci sono persone che stanno anche 4-5 settimane con sintomi lievi o nessun sintomo ma ancora espellono il virus e di conseguenza sono contagiosi. Poi ci sono quelli che pur con sintomi leggeri restano positivi per moltissimi giorni».

Si è contagiosi durante tutta la malattia?
«Sì è contagiosi, almeno teoricamente, per tutto il periodo in cui c’è diffusione virale. Ci sono persone che sono superspreaders, cioè che eliminano tanto virus, e altre che invece ne eliminano poco (sono quindi meno infettivi). Ma non è possibile saperlo: il tampone mi indica solo positività o negatività, senza aggiungere altre informazioni».

Quando non si è più contagiosi?
«Il contagio è ragionevolmente escludibile nel momento in cui non c’è più infezione nei secreti nasali. La certezza la dà il doppio tampone negativo a distanza di 24 ore. Per chi si è ammalato a casa, senza aver fatto il tampone, è presumibile che non sia più contagioso a partire da 14 giorni dopo la fine dei sintomi».

coronavirus test del tampone
Coronavirus e test del tampone (Corriere della Sera, 23 marzo 2020)

Il tema più importante è quello degli asintomatici:

Qual è la fase in cui si è più contagiosi?
«Teoricamente quando i sintomi sono al culmine e quando una persona continua a tossire o starnutire rilasciando virus. Ma questo non è del tutto definito perché la quantità di virus prodotto da ciascuno è assolutamente variabile ed è legata a fattori individuali».

Si è contagiosi anche del tutto asintomatici?
«Sì, anche gli asintomatici o coloroche in quel momento sono asintomatici ma svilupperanno dopo i sintomi possono essere contagiosi. Ormai siamo certi che anche i soggetti asintomatici trasmettono l’infezione e molto dipende dalla loro carica nei secreti. Questo è un aspetto però che, nonostante i vari studi, non è ancora stato ben definito».

Un asintomatico può contagiarci al supermercato?
«In realtà gli asintomatici sono particolarmente efficaci nel trasmettere l’infezione nel contesto familiare, proprio perché non hanno la percezione di avere un problema. Mi riferisco soprattutto alla contaminazione ambientale attraverso il virus che anche con piccoli colpi di tosse o starnuti si deposita su maniglie, interruttori, superfici. Questo è un problema molto più accentuato a casa rispetto a un ambiente esterno in cui si è solo di passaggio. Inoltre sappiamo che il virus può permanere nelle feci, verosimilmente anche degli asintomatici, per cui ogni volta che si preme lo sciacquone si crea un aerosol di virus. L’operazione andrebbe fatta con il coprivaso chiuso».

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