Il Coronavirus, il pangolino e la paura per cani e gatti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-09

Potrebbe essere il pangolino l’animale selvatico nel quale il coronavirus dei pipistrelli potrebbe essere mutato e diventato capace di aggredire l’uomo. Canio Buonavoglia — docente di malattie infettive animali all’università di Bari,facoltàdi Veterinaria—spiega che il contagio inverso uomo-animale domestico non esiste

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Dopo i serpenti il pangolino: potrebbe essere questo l’animale selvatico nel quale il coronavirus dei pipistrelli potrebbe essere mutato e diventato capace di aggredire l’uomo. A puntare l’indice su questo piccolo mammifero simile a un formichiere e minacciato di estinzione, nonché vittima di traffici illeciti, è la ricerca condotta in Cina da Shen Yongyi e Xiao Lihua, entrambi della South China Agricultural University (Scau) di Guangzhou. La ricerca, basata su dati genetici, al momento è pubblicata soltanto sul sito dell’università cinese ed è questo uno dei motivi per cui è stata accolta con perplessità dalla comunità scientifica internazionale. “Quest’ultima scoperta avrà un grande significato per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus”, si legge sul sito della Scau. L’ipotesi sembra plausibile, “ma la cautela è d’obbligo perché la ricerca non è stata ancora pubblicata”, rileva la rivista Nature sul suo sito.

pangolino coronavirus cani gatti

Finora era noto che i pangolini fossero ospiti del coronavirus, così come lo sono i pipistrelli, ed è stato anche osservato che il coronavirus dei pangolini ha recettori molto simili a quelli osservati nel coronavirus 2019-nCoV: vale a dire i due virus utilizzano una chiave molecolare molto simile per riuscire ad entrare nelle cellule dell’apparato respiratorio dell’uomo. Margherita De Bac sul Corriere della Sera spiega i rischi per cani e gatti:

Il nuovo virus può contagiare il cane?
È una delle domande giunte al numero 1500 del ministero della Salute. Canio Buonavoglia — docente di malattie infettive animali all’università di Bari,facoltàdi Veterinaria—spiega che il contagio inverso uomo-animale domestico non esiste. Quando siamo influenzati e il gatto, o il cane, si accovacciano ai nostri piedi o sul letto non si ammalano. Né sono per i padroni un rischio sebbene, come anche bovini e suini, anche loro vengano colpiti da infezioni causate da coronavirus. Si tratta però di agenti infettivi comuni, quasi sempre innocui per i nostri amici pet, ben diversi dal virus che sta spaventando il mondo.

Nei giorni scorsi si era diffusa in Cina e di rimbalzo sui media europei la storia di cani e gatti uccisi dai cinesi per la paura di essere contagiati dal Coronavirus di Wuhan. Si è rivelata una bufala.

Leggi anche: La storia di cani e gatti uccisi per il Coronavirus in Cina

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