Coronavirus: già tutti tracciati?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-16

Il Mattino scrive che la app è in uso già da diversi giorni. Non se ne è avuta notizia perché non è stata pubblicizzata. E non è stata pubblicizzata probabilmente per evitare le polemiche che si potrebbero scatenare a proposito dei profili di riservatezza

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Siamo già tutti tracciati? Antonello Velardi sul Mattino oggi scrive che chi è risultato positivo al coronavirus e chi è in quarantena obbligatoria è stato già inserito in una grande banca dati:

Siamo già tutti tracciati. C’è una mappa che viene aggiornata giorno dopo giorno, la mappa è in uso a diversi enti anche se per i loro scopi d’istituto. Insomma, la app di cui tanto si parla già c’è e costituisce la base su cui potrà ora lavorare la task force di Vittorio Colao che sta pensando non solo ad una mappatura ma ad una tracciabilità di ogni soggetto potenzialmente a rischio. La banca dati è attiva di sicuro in Campania, ma anche in tutte le altre regioni che hanno informatizzato l’attività del servizio sanitario. Quindi in tutta Italia.

In che consiste al momento la app e chi la sta usando? I dati sono stati inseriti in un grande contenitore gestito dalle Asl e dalla Protezione civile che dipendono dalle singole regioni. La protezione civile nazionale ha a sua volta consentito che la mappa dei contagiati e dei potenziali positivi possa essere consultata dalle forze di polizia. E cioè Polizia di Stato,carabinieri e Guardia di Finanza, Ma anche i Vigili del Fuoco e, ove è possibile, pure la polizia locale. La mappa riguarda tutti i comuni e riporta l’indicazione delle strade in cui risiedono, ovvero sono momentaneamente domiciliati, i positivi e coloro che sono in quarantena obbligatoria. Cioè tutti coloro che non si possono muovere da casa.

coronavirus app già in funzione

Ora, a parte che parlare di App quando si sta discutendo di un database in uso alle forze dell’ordine è un modo per tirare (molto) la corda sulla questione, il Mattino prosegue spiegando che sullo stradario, via per via,sono state collocate delle icone: cliccando sull’icona (rossa in caso di positivi, gialla in caso di quarantena obbligatoria) si ha l’indicazione esatta dell’indirizzo.

In una versione attualmente in uso alle forze di polizia, non c’è l’indicazione dei nominativi. Le Asl hanno anche i singoli contagiati. Le mappe, così aggiornate, sono consultabili attraverso un’app dalle centrali operative delle diverse forze di polizia.Ciò permette, in caso di richiesta di un qualsiasi tipo di intervento, di verificare preventivamente se in quella determinata abitazione vivono soggetti a rischio per il coronavirus. In tal modo si consente agli operatori di arrivare sul posto già informati e quindi di poter affrontare meglio l’eventuale pericolo. La mappatura è stata realizzata ed è stata poi trasmessa alle forze di polizia per mettere in sicurezza chi deve svolgere l’intervento. A seconda del pericolo o meno, gli operatori si muovono in modo diverso una volta sul posto.

Se tutto questo è vero (e comunque questo dimostra che NON siamo tutti tracciati, visto che sono tracciati i positivi da Coronavirus e le persone in quarantena) non sembra secondario il punto dei profili di riservatezza. E questo articolo potrebbe diventare l’argomento del giorno. In attesa che lo legga il Garante della privacy.

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