Coronavirus, l’università di Zhenjiang annuncia una possibile cura con Abidol e Darunavir

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-05

Il team di ricerca di Li Lanjuan, una delle principali scienziatecinesi nella lotta contro il nuovo coronavirus, ha annunciato martedì un importante passo avanti nella lotta al Coronavirus di Wuhan o 2019-nCov

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Il quotidiano cinese Changjiang scrive che il team di ricerca di Li Lanjuan, una delle principali scienziatecinesi nella lotta contro il nuovo coronavirus, ha annunciato martedì quello che potrebbe essere un importante passo avanti nella lotta al Coronavirus di Wuhan o 2019-nCov: test preliminari condotti vitro in un laboratorio dell’Università di Zhejiang, in Cina, hanno mostrato che due farmaci, l’Abidol e il Darunavir, potrebbero inibire il modo efficace il nuovo coronavirus

Coronavirus, l’università di Zhenjiang annuncia una possibile cura con Abidol e Darunavir

Di Li Lanjuan avevamo parlato nei giorni scorsi quando la misinterpretazione di una sua intervista aveva provocato il proliferare di storie su gatti e cani uccisi per il Coronavirus sui social network cinesi e da lì alla stampa britannica. Su Youtube è stato pubblicato questo video in cui si racconterebbe di un paziente presuntamente già curato:

Sempre la scienziata ha affermato che il farmaco anti-HIV Kelizhi, attualmente in uso, non è molto efficace e ha effetti collaterali, raccomandando di includere i due nuovi farmaci nel programma di trattamento della National Health Commission della nuova polmonite causata da coronavirus. Chen Zuobing, che fa parte dello stesso team di ricercatori, ha ricordato che i due farmaci non possono essere assunti senza la prescrizione medica. Chen, che è anche vice presidente del Primo ospedale collegato alla Zhejiang University, ha annunciato che i due farmaci sono stati usati per curare i pazienti della provincia di Hubei.

Gli altri due farmaci per il Coronavirus: clorochina e Remdesivir

Intanto un istituto di ricerca di Wuhan ha annunciato di avere fatto domanda per brevettare un farmaco prodotto negli Stati Uniti del quale dichiara di avere scoperto l’efficacia contro il coronavirus. Il Wuhan Institute of Virology, che fa capo all’Accademia Cinese delle Scienze, ha comunicato dal proprio sito web che i propri ricercatori hanno scoperto che due farmaci, il Remdesivir e la clorochina, hanno effetti inibitori sul nuovo coronavirus responsabile dell’epidemia nel Paese asiatico. “I i risultati sono stati consegnati alle autorità pertinenti a livello nazionale e richiedono verifiche cliniche”, si legge nel comunicato citato dal tabloid Global Times.

La clorochina è una farmaco utilizzato contro la malaria, già disponibile sul mercato interno cinese, mentre il Remdesivir GS-5734, prodotto dall’azienda Usa Gilead – che ha già firmato un accordo con il China-Japan Friendship Hospital di Pechino per testare il farmaco – è in fase avanzata di ricerca clinica per la cura dell’Ebola in Congo. L’istituto di Wuhan ha fatto domanda per brevettare la scoperta anche in altri Paesi o regioni in base al trattato di cooperazione in materia di brevetti, e nella nota chiede alle industrie straniere di non mettere in atto i diritti legittimi sui brevetti per aiutare la Cina nella battaglia contro l’epidemia.

E all’AdnKronos Salute il farmacologo, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, Silvio Garattini, su questi ultimi due farmaci dice: “Lo studio sull’anti-malarico clorochina è molto interessante. Il problema è che occorrono degli studi sull’animale prima di passare dalle sperimentazioni in vitro alla pratica clinica”. E ancora:  “I ricercatori cinesi stanno esaminando una serie di molecole esistenti, dagli antiretrovirali all’anti-malaria, e questa è la via logica da seguire per avere delle terapie in tempi brevi: si parte da farmaci con un meccanismo d’azione noto per valutarne l’efficacia contro un nuovo microrganismo. Il fatto è che la sperimentazione sull’uomo non è proprio semplice, a meno di non farla su grandi numeri: per la maggior parte, infatti, i pazienti affetti dal nuovo coronavirus guarirebbero comunque. Dunque è complesso valutare la reale efficacia di potenziali terapie i studi su piccoli numeri di pazienti. E’ molto importante, invece, la base di conoscenze che arrivano dalla sperimentazione animale, e certo in alcuni Paesi questo tipo di sperimentazione è più snella e permette di mettere in piedi ricerche in tempo brevi”, conclude.

EDIT ORE 16,11: L’Oms, l’organizzazione mondiale della Sanità, frena sulle notizie provenienti dalla Cina sull’individuazione di due farmaci che sarebbero in grado di curare il nuovo coronavirus. “Non ci sono terapie efficaci conosciute contro questo 2019-nCoV”, ha detto un portavoce dell’Oms al Financial Times.

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