2019 nCoV: il Coronavirus e la trasmissione più difficile dell’influenza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-22

Al momento secondo l’Oms sono 278 i casi segnalati del virus, di cui 12 in condizioni critiche, con sei morti. Due casi si sono verificati in Thailandia, uno in Giappone e uno in Corea del Sud, mentre la quasi totalità dei pazienti cinesi è concentrata nella zona di Wuhan, con 14 casi riportati nella regione del Guandong, 5 a Pechino e uno a Shanghai

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Un uomo di trent’anni è stato ricoverato in misura precauzionale in ospedale a Everett vicino a Seattle, negli Stati Uniti, con il nuovo coronavirus cinese 2019-nCoV. Lo ha annunciato annunciato il Centro di controllo delle malattia e di prevenzione (Cdc), che ha confermato il primo caso negli Usa, ultimo Paese interessato dopo Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia e Taiwan. Il malato, la cui identità non è stata rilevata, era stato a Wuhan, focolaio della patologia, ma non aveva visitato nessuno dei mercati da cui provenivano molti casi della città cinese, ha affermato Nancy Messonnier, direttore del Centro malattie respiratoria del Cdc in una teleconferenza con la stampa.

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2019-ncov: il Coronavirus cinese e il bollettino (Corriere della Sera, 22 gennaio 2020)

Intanto, racconta oggi Repubblica, i numeri dei malati contagiati e uccisi dal micro organismo ieri sono aumentati ancora. Le nuove diagnosi sono state 77, e il totale sale così a 291 (altre 922 persone sono sotto osservazione in ospedale), e le nuove segnalazioni di decesso 2. In tutto le vittime sono state dunque 6. La maggior parte dei contagiati vive a Wu han ma ci sono casi anche a Pechino nel Guangdong, sempre in Cina, in Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Thailandia (dove secondo il Sun il malato sarebbe un turista inglese). Si tratta sempre di persone che erano state nella metropoli cinese. Tra i colpiti anche 14 operatori sanitari, cosa che fa temere lo sviluppo di focolai negli ospedali. Ci furono già ai tempi della Sars tra il 2002 e il 2003, quando a causa di quel coronavirus, al 90% simile a quello che circola adesso, morirono oltre 800 persone. Stesso numero di vittime nel 2012 per un virus simile, la Mers.

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2019-ncov coronavirus cinese: i collegamenti aerei da Pechino (La Repubblica, 22 gennaio 2020)

Spiega ancora Repubblica che rispetto all’epidemia di Sars del 2003, quando vari quadri comunisti, locali e centrali, insabbiarono le notizie finché la situazione non finì fuori controllo, questa volta il regime sembra avere ben altra attitudine. Xi ha tuonato, i funzionari sono stati minacciati di disonore eterno se nasconderanno informazioni, i luminari della Commissione sanitaria ribadiscono che l’epidemia è «controllabile», a patto di prendere le giuste precauzioni. Eppure la cicatrice della Sars si vede ancora: chi dice che il regime non stia di nuovo mentendo? A questa domanda nessuno a Pechino Ovest vuole rispondere, Pure Ai si irrigidisce: «Devo andare, il treno sta partendo».

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2019-ncov coronavirus cinese: come si trasmette (La Repubblica, 22 gennaio 2020)

Al momento secondo l’Oms sono 278 i casi segnalati del virus, di cui 12 in condizioni critiche, con sei morti. Due casi si sono verificati in Thailandia, uno in Giappone e uno in Corea del Sud, mentre la quasi totalità dei pazienti cinesi è concentrata nella zona di Wuhan, con 14 casi riportati nella regione del Guandong, 5 a Pechino e uno a Shanghai. Secondo alcune fonti potrebbero essersi infettati 14 operatori sanitari. Ma secondo stime Gb i casi sarebbero già oltre 1700. L’Europa ricorda l’Ecdc, ha tre collegamenti diretti con Wuhan. Uno è dall’aeroporto di Fiumicino, che ha tre voli al giorno per la metropoli cinese. Gli Usa hanno già annunciato controlli specifici in diversi stati, e l’allerta è stata alzata in Thailandia, Corea del Sud e Giappone dopo l’importazione di casi. Il livello di allerta in Europa è stato innalzato da basso a moderato. La MERS, l’altro virus ‘parente’ di quello cinese, isolato nel 2012, ha invece fatto 2494 casi e 858 morti in 27 paesi.

Leggi anche: Come si trasmette il Coronavirus

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