«Il Coronavirus artificiale? Nessuno ha mai trovato prove»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-10

Antonino Di Caro,63 anni, laurea in Medicina e Chirurgia, responsabile del laboratorio di Microbiologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani spiega oggi in un’intervista al Corriere della Sera che il Coronavirus che “perde forza” ed è “meno aggressivo”, come dice il noto virologo Luca Zaia, a tempo perso governatore del Veneto, non vuol dire che sia artificiale

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Antonino Di Caro,63 anni, laurea in Medicina e Chirurgia, responsabile del laboratorio di Microbiologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani spiega oggi in un’intervista al Corriere della Sera che il Coronavirus che “perde forza” ed è “meno aggressivo“, come dice il noto virologo Luca Zaia, a tempo perso governatore del Veneto, non vuol dire che sia artificiale:

Il governatore del Veneto Luca Zaia però sostiene che il virus abbia perso forza velocemente e dunque potrebbe essere artificiale. Può essere vero?
«La perdita di aggressività non è un criterio per ipotizzare un’origine non naturale. Nessuno ha mai trovato segni che dimostrino sia stato manipolato in laboratorio».

Cosa racconta il materiale genetico raccolto nei due database mondiali?
«Tutti i gruppi internazionali stanno studiando il virus, non è mai stata messa in campo tanta forza. Non appena viene individuata una mutazione consolidata, cioè presente in un migliaio di sequenze, viene fatta una verifica con studi su modelli cellulari o animali per verificare se queste differenze corrispondono ad una maggiore abilità dell’agente patogeno di moltiplicarsi e creare danni all’uomo».

coronavirus italia numeri
I numeri del Coronavirus in Italia (Corriere della Sera, 10 maggio 2020)

Conclusioni?
«Fino a questo momento l’unica certezza è che Sars-CoV-2 muta poco rispetto ad altri cugini, come i virus influenzali ed Ebola. Appartiene come loro alla famiglia di virus a RNA, di solito mutevoli perché sprovvisti del meccanismo che corregge gli errori della replicazione. In parole semplici non hanno il correttore di bozze».

Abbiamo a che fare con un «parente»diverso?
«Sì, Sars-CoV-2 possiede anche questa particolarità».

Dove state cercando eventuali mutazioni?
«L’attenzione è per la proteina Spike che Sars utilizza come chiave per penetrare nelle cellule. Un cambiamento in questa parte specifica potrebbe tradursi in una più spiccata capacità di eludere la sorveglianza del sistema immunitario e dilegarsi più facilmente alle cellule. Ma, ripeto, niente di questo è stato visto».

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