L’ignobile coro dei tassisti con gli insulti sessisti a Selvaggia Lucarelli | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-06

Durante il presidio di Napoli dello sciopero dei tassisti viene intonato un coro becero e vergognoso all’indirizzo della giornalista Selvaggia Lucarelli

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I tassisti sono in sciopero per 48 ore nelle principali città italiane: a Napoli però la categoria durante un presidio ha preso di mira la giornalista Selvaggia Lucarelli, che anche in questi giorni ha continuato a scrivere delle cattive abitudini di questo particolare lavoro. In giornata è uscito un editoriale a sua firma sul quotidiano Domani dal titolo “Lo sciopero dimostra che i taxi non sono servizio pubblico ma privilegio privato”. Dai suoi profili social continua a denunciare le difficoltà a pagare le corse con la carta. Critiche accolte male dalla categoria, al punto che un coro violento e sessista ha animato un momento del presidio di oggi.

L’ignobile coro dei tassisti con gli insulti sessisti a Selvaggia Lucarelli

Tra le ultime segnalazioni di Selvaggia Lucarelli quella risalente al 29 giugno: “Salgo su questo taxi. Chiedo: non ha la carta? Lui: sì. Io: scusi e allora perché quel cartello? Lui: perché ci sono delle persone che hanno certe facce da ceffi, a quelli chiedo il contante. Io: in che senso scusi? Lui: eh perché poi magari finisce la corsa e scappano. Io: si fa dare la caparra prima, non ho capito? Lui: mmm emmmm”. Poi scrive ancora: “Ogni taxi è un’esperienza. Poi ti dicono: non generalizzare. E chi generalizza? In genere, è così. Poi ci sono gli onesti, ma non sono una percentuale così sbilanciata a favore, temo”. Nel suo editoriale Lucarelli ha spiegato: “I tassisti presidiano il loro fortino, non vogliono concorrenza, Uber è il male e così via”. E ancora: “Naturalmente ammantano la loro arroganza di nobili ragioni. Soprattutto quando parlano di servizio pubblico. Chissà se è servizio pubblico lasciare persone a piedi di notte, con la pioggia, perché senza contanti. Lasciare i turisti in fila all’aeroporto se non hanno i 100 euro nel portafogli. O aggredire i colleghi che vogliono lavorare, costringendoli a lasciare i clienti a un isolato dalle stazioni per non farsi vedere dagli altri tassisti furiosi”.

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