CONSIP e la massoneria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-21

Il senatore Gotor torna ad agitare lo spettro dei cappuccini contro il Giglio Magico. Intanto, in Aula torna l’ombra dell’audizione di Ghizzoni

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«La vicenda Consip è una spia del potere degli ultimi anni, nel triangolo Fivizzano, Laterina, Pontassieve, in cui si ha l’impressione che il perimetro del potere sia troppo spesso stato tracciato con la squadra e il compasso toscani»: a tornare ad agitare lo spettro della massoneria contro il Giglio Magico e Matteo Renzi è oggi il senatore di MDP e componente della maggioranza di governo (?) Miguel Gotor. Il quale nell’intervista rilasciata a Concetto Vecchio su Repubblica rincara anche la dose: «Il centrosinistra è nato con alle spalle le battaglie etico civili di Nino Andreatta sul Banco Ambrosiano, Sindona e la P2. Il padre della Boschi ha incontrato il faccendiere Flavio Carboni nell’indifferenza generale: il problema politico è qui».

CONSIP e la massoneria

Ma a parte le suggestioni di Gotor, è un fatto che ieri durante il dibattito su CONSIP in Senato il capogruppo del Partito Democratico Luigi Zanda sia riuscito nell’acrobazia linguistica di spiegare la posizione del suo partito sulle mozioni senza mai pronunciare la parola “Lotti”. Intanto a passare, con l’apporto corposo di FI, Ala e Federazione della Libertà, è la mozione di maggioranza a prima firma di Luigi Zanda che si limita a impegnare il governo al rinnovo, in tempi celeri, dei vertici Consip. Mentre sulla mozione del senatore Andrea Augello, sulla quale i numeri della maggioranza erano a rischio, il governo e l’esponente di Idea trovano un’intesa: Augello elimina l’unico punto sul quale l’esecutivo avrebbe dato parere contrario e la mozione passa con una quota bipartisan: 244 voti.

luigi marroni consip
L’affare CONSIP (La Repubblica, 19 giugno 2017)

Scrive oggi Marco Galluzzo sul Corriere che “la richiesta di una verifica di maggioranza, da parte di alcuni pezzi del Pd, derubricata poi da Luigi Zanda, si alimenta comunque sul sospetto che non sia finita qui. Secondo alcuni senatori del Pd infatti Mdp è intenzionato a tornare alla carica su un altro caso, quello di Banca Etruria e del presunto interessamento dell’ex ministro Maria Elena Boschi. In commissione Finanze, insieme alle opposizioni, l’intenzione sarebbe quella di chiamare in audizione l’ex manager Unicredit Federico Ghizzoni.

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