Con Bello FiGo il referendum costituzionale è swag

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-11-22

Ecco l’endorsement tanto atteso: Bello FiGo voterà Sì al referendum costituzionale, perché così potrà continuare a non pagare l’affitto e a mangiare pasta col tonno. E improvvisamente sul fronte del No Fedez e J.Ax si trovano a corto di argomenti (e di swag)

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In questi giorni molti personaggi dello spettacolo e della cultura hanno fatto sapere di essere a favore del Sì o del No. Naturalmente si tratta di prese di posizione sostanzialmente inutili, sia da una parte che dall’altra, perché da elettore cosa mi interessa sapere come voterà questo o quel personaggio famoso. Si va dall’appello firmato da Stefano Accorsi e altri a favore del Sì (magari in vista di un “la riforma costituzionale”, da un’idea di Stefano Accorsi) a J Ax e Fedez che dicono che voteranno No. Ma l’endorsement più improbabile (e più atteso) è quello di Bello FiGo che ha deciso di dedicare uno swag al referendum per dire che lui voterà Sì.

Bello FiGo sfotte la Lega Nord

Bello FiGo, Don Capucino e The GyynoZz lo dicono chiaro e tondo, voteranno Sì al referendum perché Renzi gli “darà la figa bianca”, i trentacinque euro al giorno e l’hotel a cinque stelle con tanto di smartphone. E non bisogna dimenticare che nel pacchetto è compresa anche la pasta col tonno gratis (colonna portante di ogni colazione multivitaminica). Insomma tutti i luoghi comuni sugli immigrati (e su Bello FiGo), e tra questi non può certo mancare la confessione: nel paese da dove viene Bello FiGo (che in teoria dovrebbe essere il Ghana) non c’è nessuna guerra. Lui è venuto in Italia “solo per farsi una vacanza”. Gu invita quindi i suoi Guliebers a fare come lui, a votare PD al referendum e a votare Sì. Un Sì che non entra assolutamente nel merito della questione (c’è pure il forte dubbio che in realtà lui non possa nemmeno votare in Italia) ma che invece è fondato sulla voglia di sfottere tutti quelli che raccontano che i “negri” vivono in albergo a spese degli italiani. Un tema che a dir la verità FiGo e The Gyynozz avevano già iniziato a sviscerare nel loro pezzo precedente “Non pago affitto” dove tra autocitazioni e prese in giro sugli immigrati che non si sporcano le mani perché sono già nere e che arrivano in Italia a bordo dei loro Swag barconi.

Lo Swag politico di Bello FiGo

Non è la prima volta che Bello FiGo si occupa di politica, tre anni fa aveva dato vita ad un piccolo filone di swag politico inaugurato con “Swag Berlusconi” (ovviamente la “figa bianca” era il leit motiv). Per par condicio poi era toccato al “giovane, presidente, ricco” Matteo “Figo” Renzi ed infine a Beppe Grillo dove l’analisi politica di FiGo era arrivata ad un livello di destrutturazione totale: nel testo FiGo ripete ossessivamente “Beppe Grillo” (inframmezzato dai soliti cazzo e figa) senza tentare di fare altri paragoni come nei due brani precedenti. La politica era ridotta al nome del leader e non all’esaltazione enfatica delle sue qualità.
bello figo referendum swag
Il pezzo sul referendum è diverso, ed entra davvero nel merito della riforma, difficile che J Ax o Fedez possano replicare dal fronte del No con un rap altrettanto efficace e pungente. Speriamo invece che Figo Verkel e i suoi soci ci sorprendano con un altro video a tema referendario, stavolta per convincere tutti i Guliebers a votare No, perché in fondo in nome dello swag Bello FiGo è l’ultimo vero democristiano.

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