Opinioni

Il complottismo sulla Lombardi dietro le firme della Raggi

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-03-28

Il caso dell’irregolarità nella presentazione della lista di Virginia Raggi candidata sindaca di Roma si arricchisce di una trama fantasy. I giornali raccontano oggi che sia nelle ormai famigerate chat dei deputati grillini che addirittura dalle parti della Casaleggio Associati si pensa che dietro la storia raccontata ieri dalle Iene sulle firme che ritornano dal […]

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Il caso dell’irregolarità nella presentazione della lista di Virginia Raggi candidata sindaca di Roma si arricchisce di una trama fantasy. I giornali raccontano oggi che sia nelle ormai famigerate chat dei deputati grillini che addirittura dalle parti della Casaleggio Associati si pensa che dietro la storia raccontata ieri dalle Iene sulle firme che ritornano dal futuro ci sia la “solita” Roberta Lombardi. A mandare su tutte le furie i vertici della Casaleggio, scrive oggi Ilario Lombardo sulla Stampa, sono state le interviste ai due avvocati delegati alla raccolta firme, Alessandro Canali e Paolo Morricone, che non avrebbero informato né Raggi né i capi del M5S delle domande fatte dalle Iene ai tempi della registrazione del servizio. A loro rimanda più volte la stessa Raggi, che pure si dice «serena per la regolarità delle firme». I due legali, secondo fonti del M5S, porterebbero alla Lombardi, l’arcinemica di Raggi.

virginia raggi firme alessandro canali

L’avvocato Alessandro Canali


Lorenzo De Cicco sul Messaggero invece dice che nelle chat grilline «si era scatenato il solito complottismo sotterraneo, una sotto trama che iproponeva,ancora una volta, Roberta Lombardi come “regista occulta” di una macchinazione ai danni della Raggi». Ma il quotidiano riporta anche una smentita della Lombardi: «Sono fantasie, non c’entro nulla. La raccolta firme è stata regolare». E in effetti non si capisce che tipo di vantaggio possa avere la Lombardi da una grana del genere che metterebbe in cattiva luce due persone a lei vicine. Ma in realtà, come spiega oggi Luca De Carolis sul Fatto, in ogni caso non c’è più tempo per qualsiasi ricorso:

L’amministrativista Gianluigi Pellegrino scuote la testa: “Il codice del processo amministrativo è chiaro, si hanno solo 30 giorni dalla sua proclamazione per ricorrere contro l’ele zione di un sindaco”. Tempo scaduto. Ma quella raccolta firme è illegittima? “Elezioni come quella di Roberto Cota in Piemonte sono state annullate proprio per falsità delle firme, ma noi facemmo ricorso entro i 30 giorni: la data rappresenta una cosa diversa”. Però sarebbe stato attestato un falso: i delegati rischiano sul piano penale? “Si sono difesi male, la storia della fattispecie a formazione progressiva non sta in piedi. Avrebbero fatto meglio a parlare di mero errore materiale”.

Leggi sull’argomento: Chi ha ragione tra Virginia Raggi e le Iene sul caso dell’irregolarità nella presentazione della lista?

 

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