Opinioni
Come la politica sta strumentalizzando la morte di Cloe Govoni
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2015-11-11
Le aquile non volano a stormi, ma gli avvoltoi li trovi sempre tutti lì
Questa notte è morta Cloe Govoni, la donna di 84 anni di Renazzo di Cento in provincia di Ferrara che aveva subito l’aggressione da parte di due malviventi di origine rumena, Florin Grumeza e Leonard Veissel (di 22 e 26 anni), che erano entrati in casa sua sperando di trovare chissà quale bottino ed invece hanno trovato meno di trecento euro tra contanti e gioielli. La rabbia dei due ladri si è quindi abbattuta con una violenza insensata su Cloe Govoni e su sua nuora Maria Humeniuc, di 53 anni, che è si trova ancora all’ospedale di Bologna.
Il primo avvoltoio ad alzarsi in volo è stato Matteo Salvini, che il giorno dell’aggressione era intento nei preparativi per incontrare il “suo popolo” in quel di Bologna. Salvini ha rispolverato l’armamentario della Lega vecchio stile, quel rimandiamoli a casa loro che è una delle poche cose rimaste della Lega Nord di Umberto Bossi. I due devono andare in galera Nel momento in cui sto scrivendo Salvini non ha ancora partorito un pensiero sulla morte di Cloe Govoni, ma ci ha già pensato il suo spin-doctor Luca Morisi:
Sempre in casa Lega più confuso appare Gianluca Pini che chiede la chiusura dei confini dimenticando che la Romania è uno stato membro dell’Unione Europea:
I confini vanno chiusi e gli ingressi nel Paese devono essere controllati. Un governo che ha fino ad oggi consentito l’accesso a delinquenti di ogni risma e provenienza deve risarcire le vittime. Non ci possiamo nascondere che da certi Paesi comunitari c’è un preoccupante tasso di esportazione criminale
I politici dal grilletto facile
Poi ci sono quelli che non vogliono assolutamente perdere l’occasione per battere su un tasto che in questi ultimi giorni non ha smesso di eccitare l’immaginario dell’elettorato di destra che sogna una giustizia privata con diritto di pena e di morte. Ecco infatti che arriva Giorgia Meloni che ci spiega che per evitare cose del genere è il momento di modificare quanto previsto dal codice penale in materia di legittima difesa, come se due donne sole – una delle quali di 84 anni – avrebbero saputo e potuto difendersi da sole, nel cuore della notte se armate di pistola.
Della stessa idea anche Maurizio Gasparri, che ha deciso che per strumentalizzare la vicenda non bastava un Tweet del genere:
Ma era necessario un comunicato stampa e un post su Facebook dove corregge il tiro (ah, la legittima difesa) chiedendo più soldi per le Forze dell’Ordine. Ma Gasparri non è stato al Governo fino a qualche anno fa?
Affida i suoi pensieri alle agenzie di stampa Daniela Santanchè anche lei a favore del programma di autodifesa nazionale “una pistola sotto ogni cuscino”: È inammissibile – ha detto la Santanchè in una nota- perdere la vita in casa propria. E ancora più assurdo è che qualcuno pensi a limitare il diritto alla legittima difesa.
Tacciono invece i più ruspanti, quelli come Gianluca Buonanno e il sindaco di Albettone Joe Formaggio, che probabilmente stanno già organizzando ronde armate e corsi gratuiti ai poligoni per gli over sessanta.
++ ZAIA SULLA LEGITTIMA DIFESA ++La soluzione non è riempire la gente di armi, ma inasprire le pene cosicchè i ladri…
Posted by Luca Zaia on Tuesday, 10 November 2015
Non è chiaro se il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia avesse in mente i fatti di Ferrara, ma la sua posizione sembra abbastanza distante da quello che la Lega ha detto e scritto dopo i casi di Francesco Sicignano e di Ermes Mattielli.