Ciro Immobile è stato condannato per evasione fiscale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-06

I fatti contestati riguardano il suo trasferimento, nel 2012, dalla Juventus al Genoa. Ora la Cassazione ha dichiarato il capitano della Lazio colpevole di un mancato versamento Irpef

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A dieci anni dal suo trasferimento dalla Juventus al Genoa, Ciro Immobile è stato condannato dalla Corte di Cassazione (con sentenza definitiva) per evasione fiscale. L’attaccante, attualmente capitano della Lazio, secondo i giudici (che si sono basati sulle indagini della Guardia di Finanza) non avrebbe pagato l’Irpef relativa al compenso del suo “manager”, Alessandro Moggi, che in quella trattativa ha avuto un doppio ruolo: consulente di mercato del club ligure e – per l’appunto – manager del calciatore.

Ciro Immobile condannato (in Cassazione) per evasione fiscale

Era l’estate del 2012. Ciro Immobile aveva 22 anni e proprio in quel periodo arrivò il suo trasferimento: dalla Juventus (dove non era riuscito a imporsi, anche per la sua giovane età) al Genoa. Un’operazione di calciomercato che ha dato il via a una carriere superba: in maglia rossoblu 5 reti, prima del ritorno a Torino (sponda granata) dove divenne il grande protagonista con stagioni memorabili e il primo titolo di capocannoniere sotto la guida di Ventura. Poi l’avventura, poco fortunata, all’estero al Borussia Dortmund e al Siviglia), prima di tornare in patria con il Torino. Ma la sua vera ascesa è arrivata indossando i colori biancocelesti della Lazio, realizzando (finora) oltre 150 gol.

Una carriera da grande attaccante, macchiata da questa condanna della Corte di Cassazione. Perché proprio il suo passaggio dalla Juventus al Genoa ha provocato quel mancato versamento Irpef nell’estate del 2012. E tutto ruota attorno alla figura di Alessandro Moggi (figlio dell’ex dirigente bianconero, condannato per il caso Calciopoli, Luciano). Perché, secondo la ricostruzione di quel cambio di casacca (per 4 milioni di euro), il procuratore avrebbe agito con un doppio ruolo: indicato, nella trattativa, come consulente del club ligure, in realtà era a tutti gli effetti il manager dell’attaccante di Torre Annunziata). E proprio per questo motivo, nonostante il tentativo di difesa del team legale del centravanti, lì avvenne il mancato versamento della tassa. Così ha ricostruito la vicenda, basandosi sulla sentenza della Cassazione, il quotidiano La Repubblica:

In pratica Moggi junior gestisce la trattativa, ufficialmente, come consulente del Genoa. In realtà non è così. Secondo la finanza agisce con un mandato diretto, si muove a tutti gli effetti come il manager del calciatore. Per questo deve essere lo stesso giocatore a pagarne compenso e relative tasse al procuratore: «maggiore Irpef dovuta», scrivono i giudici nell’ordinanza. Questo, appunto, non avviene. Immobile non versa l’Irpef relativa alla prestazione dell’agente.

Per questo motivo, dunque, a dieci anni di distanza da quel trasferimento, Ciro Immobile è stato condannato per evasione fiscale e ora dovrà risarcire lo Stato per quell’Irpef mai pagata.

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