Il minisindaco M5S e il centro antiviolenza a Tor Bella Monaca sfrattato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-03-17

Il IV Municipio ha votato ieri due mozioni per restituire alla municipalità i locali assegnati per un iter amministrativo non regolare. La decisione viene dal minisindaco Roberto Romanella

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Il centro anti-violenza di Tor Bella Monaca dovrà sloggiare dai locali di via Amico Aspertini così come il centro anziani dalla Collina della Pace. Il IV Municipio ha votato ieri due mozioni per restituire alla municipalità i locali assegnati per un iter amministrativo non regolare. La decisione viene dal minisindaco Roberto Romanella, il quale ha annunciato che i locali saranno oggetto di bando mentre il centro antiviolenza li aveva ottenuti con affidamento diretto nel frattempo scaduto. Racconta oggi Il Messaggero:

Una delibera comunale del 2007 destinava invece gli spazi usati dagli anziani a iniziative culturali. «Faremo ricorso, è assurdo» protesta Stefania Catallo, presidente del centro anti-violenza Marie Anne Erize. Il centro si è trasferito nell’attuale sede nel 2015, dopo una mobilitazione che ha portato a raccogliere oltre 50.000 firme. All’interno nel frattempo è nata una libreria con 7.000 volumi inserita nel sistema nazionale delle biblioteche.
Recentemente ha ricevuto presso la sede dell’ambasciata francese il premio della Fondazione Gruppo Up. Catallo, ambasciatrice del Telefono Rosa, l’8 marzo ha creato in Romania il primo (e unico) centro anti-violenza. «Dal 2011 a oggi abbiamo dato assistenza a circa 2.000 donne» aggiunge. «Tra l’altro – ha concluso Romanella – c’è già un centro anti-violenza sul territorio». Sì, c’è: è il centro anti-violenza del Comune che dovrebbe servire tutti i 15 municipi. «Abbiamo un organico di nove persone – spiegano dal centro gestito dalla cooperativa Be Free – più due operatori che vengono in alcune giornate. Facciamo 6-7 colloqui al giorno, da gennaio si sono presentate da noi più di 100 donne».

centro antiviolenza tor bella monaca
Intanto anche i ragazzi autistici del Progetto Filippide saranno lasciati a piedi dal Comune. Niente più pulmino dal 31 marzo per gli utenti: lo dice una delibera in realtà sbagliata. La notizia è arrivata con la mail inviata dall’Agenzia per la Mobilità all’associazione, che dal 2002 porta lo sport nella vita di migliaia di giovani affetti da autismo. I ragazzi di Filippide non risultando «nelle categorie di utenza prevista dal documento, non hanno diritto al servizio di trasporto in oggetto». Quindi, trasporti interrotti
Foto copertina da Lanotiziah24

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