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“Cerchiamo ragazze anoressiche per un noto programma tv”: il casting sparisce, ma solo dopo la denuncia | VIDEO
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-06-22
Maruska Albertazzi, attrice bolognese, segnala su Instagram un annuncio che invita “ragazze dai 20 ai 25 anni con disturbi alimentari” a presentare la loro candidatura per un casting
“Per una nota trasmissione televisiva stiamo cercando ragazze tra i 20 e i 25 anni con disturbi alimentari. Se avete queste caratteristiche contattateci”: un annuncio di un casting su Instagram ha generato la reazione dell’attrice e regista bolognese Maruska Albertazzi, che ha denunciato l’assurdità della vicenda sui social commentando: “Io non credo serva essere geni per capire che non puoi fare I cavoli di casting per cercare ragazze malate di DCA. Che così facendo non fai che nutrire la malattia e renderla desiderabile. Che rendere glamour i DCA è un ERRORE GIGANTESCO. Questa non è informazione, questa è spazzatura”.
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“Cerchiamo ragazze anoressiche per un noto programma tv”: il casting sparisce, ma solo dopo la denuncia | VIDEO
Il video-appello è stato poi rimosso dagli autori stessi. “Si trattava di un casting per una trasmissione molto popolare – ha detto Albertazzi in un’intervista a Repubblica – si andavano a cercare persone che soffrono di disturbi alimentari. Il tono era completamente fuori luogo. Se con la stessa scioltezza avessero cercato ‘persone col cancro al pancreas’, questo sarebbe saltato subito all’occhio”. Il rischio è ovviamente rendere “attrattiva” una malattia. “Questo va a stimolare la componente narcisistica che, è noto, è presente nei disturbi alimentari”. Albertazzi ha sofferto di disturbi alimentari e si impegna a combatterne la diffusione. “Col casting – conclude – si selezionano persone che non sono attrici di professione, e fai interpretare loro un ruolo che coincide con la loro malattia. Si fa un’operazione psicologica. L’interpretazione della malattia può essere usata nella terapia, ma in un contesto completamente diverso rispetto a uno studio tv, in un ambiente protetto, e sotto la guida di psicologi e psichiatri”.