Il cartello antisemita contro Liliana Segre a Schio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-14

“La senatrice ebrea che si domanda dovera Dio era la dove lo hai messo tu, l’ebreo a la memoria corta Dio no”. Queste parole, riportate testualmente con tanto di errori grammaticali ed ortografici, sono state scritte contro Liliana Segre su un cartello appeso su una bacheca comunale presso le ex scuole comunali Marconi a Schio.

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“la senatrice ebrea che si domanda dovera Dio era la dove lo hai messo tu, l’ebreo a la memoria corta Dio no”. Queste parole, riportate testualmente con tanto di errori grammaticali ed ortografici, sono state scritte contro Liliana Segre su un cartello appeso su una bacheca comunale presso le ex scuole comunali Marconi a Schio.

Il cartello antisemita contro Liliana Segre a Schio

L’episodio di antisemitismo è stato portato all’attenzione dal consigliere comunale Carlo Cunegato che ha pubblicato la foto e scritto su Facebook: “A parte che non occorre essere dei linguisti ortodossi, dei seguaci dell’accademia della crusca, per pretendere qualche accento e apostrofo al punto giusto. A parte che prendersela con una superstite dell’Olocausto come Liliana Segre, donna coraggiosa capace di fare battaglie civili che hanno migliorato la vita della nostra comunità, é da vigliacchi. A parte che l’accusa di deicidio agli ebrei, dimentica che Gesù era ebreo. Atti di antisemitismo a Schio nel 2020 puzzano un po’ di schifosa regressione, un po’ ti fanno pensare e sperare che sia la follia di un individuo isolato. Speriamo che la condanna sia trasversale e unanime”

CARTELLO CONTRO liliana SEGRE SCHIO

Il sindaco di Schio Walter Orsi ha condannato il gesto: “Purtroppo devo prendere atto che anche in questo caso la mano è stata più veloce del cervello, senza peraltro avere il coraggio di firmarsi e assumersi la responsabilità dell’azione” commenta il sindaco in una nota. “Condanno senza indugio questo tipo di comportamento e mi dissocio a nome della città, certo di interpretare il sentire comune su questi temi. L’episodio rimanda a un fatto analogo occorso qualche tempo fa in un vicino Comune, con le stesse vili modalità che dimostrano una scarsa parentela con l’intelligenza. Potrebbe trattarsi di un emulatore, se non addirittura della stessa persona. Mi piace in ogni caso pensare che possano essere le capacità di riflessione a essere maggiormente contagiose.  Il foglio è stato prontamente rimosso”. Ma per Cunegato non si tratta di un caso isolato: Una scritta antisemita condanna Lilliana Segre perché ebrea. Un pazzo? Un caso isolato? Speriamo. Ricordiamo però che il 27 gennaio a Torrebelvicino al circolo Arci comparve una scritta, firmata dagli ss. Vicenza che diceva: “Ricordiamoci di riaprire i forni: ebrei, rom, sinti, froci, negri, comunisti. Ingresso libero”.  Il comune di Schio era diventato molto noto qualche tempo fa per una decisione singolare: il no alle pietre di inciampo perché “divisive”.

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