“Guarita dal tumore, ma non idonea all’adozione”, lo sfogo di Carolina Marconi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-31

La showgirl è guarita dal cancro, ma le leggi non permettono l’adozione per via dei rischi legati alla malattia anche dopo il suo superamento

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Ha raccontato la sua battaglia in un libro per aiutare tutte le persone che, come lei, hanno dovuto affrontare quel doloroso scoglio che mette a rischio la vita e pone davanti al cammino tantissime paure e rischi. Un male, il tumore, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Molte, come Carolina Marconi, riescono a guarire grazie alle terapie e sognano di riprendere in mano la propria vita. La showgirl ha provato a farlo con il suo compagno, Alessandro Tulli, provando a mettersi in lista per l’adozione di un bambino. Ma proprio quella sua malattia, seppur superata, non glielo consente.

 

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Carolina Marconi non può adottare un bambino perché ha avuto un tumore

Carolina Marconi ha voluto condividere questa frustrazione e rabbia sui social, raccontando come i suoi piani si siano infranti davanti alla normativa italiana che impedisce l’adozione a persone che hanno lottato contro il cancro.

“Io e Ale avevamo pensato di adottare un bimbo visto le tante difficoltà. Ci stiamo facendo seguire da un avvocato purtroppo nn sono idonea ad intraprendere una ‘adozione perché ho avuto un tumore’ anche se sono guarita. Più di 900 mila persone in Italia ‘guarite di tumore’ non possono essere libere di guardare il futuro senza convivere con l’ombra della malattia e per questo è molto difficile adottare un bambino, ottenere un mutuo, farsi assumere. Una vera e propria discriminazione. Ci sono paesi come Francia, Olanda, Lussemburgo, Portogallo e Belgio che hanno aderito al riconoscimento del Diritto all’oblio oncologico, con l’obiettivo di ottenere una legge che tuteli le persone che hanno avuto una neoplasia”.

Poi l’appello a firmare la petizione per chiedere al governo italiano di approvare, come già accaduto in altri Paesi, una legge sull’oblio oncologico promossa dalla fondazione Aiom che ha già superato le 36mila adesioni, con l’obiettivo di raggiungere le 100mila firme. Il motto è “Io non sono il mio tumore” e l’obiettivo è quello di cancellare l’obbligo di dover dichiarare informazioni sulla propria malattia in casi come quello dell’iscrizione nelle liste per le adozioni (o anche per richiedere un mutuo bancario).

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