Opinioni
Canone Rai in bolletta e seconde case: dov'è la fregatura?
di Luca Conforti
Pubblicato il 2015-10-06
Un articolo di Sandro Iacometti su Libero di oggi racconta di un curioso effetto che si potrebbe aver nella storia del canone RAI nella bolletta della luce: Ma la doppia stangata potrebbe arrivare anche per i proprietari dei 3,5 milioni di seconde case per la villeggiatura, a meno che non decidano di fare le vacanze […]
Un articolo di Sandro Iacometti su Libero di oggi racconta di un curioso effetto che si potrebbe aver nella storia del canone RAI nella bolletta della luce:
Ma la doppia stangata potrebbe arrivare anche per i proprietari dei 3,5 milioni di seconde case per la villeggiatura, a meno che non decidano di fare le vacanze a lume di candela. Il balzello non sarebbe irrisorio. Secondo uno studio promosso da Aiget e I-Com l’introduzione del canone in bolletta potrebbe comportare costi aggiuntivi compresi tra il 13 e il 15% per il consumatore medio, che potrebbero arrivare fino al 26% nel caso di famiglie con consumi bassi (1500 kWh annui). Per lo Stato il bottino sarebbe sostanzioso. Il governo potrebbe incassare 600 milioni di gettito in più dalla doppia tassazione a cui si aggiungerebbero i circa 600 milioni di evasione stimata attualmente.
Ma questo, almeno al momento, sembra essere una bufala: “l’utenza resterà unica e non dovrà essere quindi versata per seconde o terze case. È quanto chiariscono fonti ministeriali, spiegando che non ci sarà un ampliamento del raggio dei soggetti interessati, che rimarranno esattamente quelli attuali. Sull’istruttoria, «ancora del tutto aperta e di non semplice applicazione», prosegue intanto il lavoro di Mise e Mef, con una serie di incontri che coinvolgono ora anche l’Autorità dell’Energia.l’utenza resterà unica e non dovrà essere quindi versata per seconde o terze case. È quanto chiariscono fonti ministeriali, spiegando che non ci sarà un ampliamento del raggio dei soggetti interessati, che rimarranno esattamente quelli attuali. Sull’istruttoria, «ancora del tutto aperta e di non semplice applicazione», prosegue intanto il lavoro di Mise e Mef, con una serie di incontri che coinvolgono ora anche l’Autorità dell’Energia”. Invece rimane in piedi l’ipotesi del pagamento anche per chi ha un ufficio suo o una bottega con le mura di proprietà?
Già, perché dietro la scusa di far pagare tutti si nasconde il principio dell’equivalenza tra allaccio della corrente e utilizzo di apparecchi elettronici per la visione dei programmi televisivi , siano essi tablet, pc o smartphone. In questo modo nella tagliola finirebbero milioni di imprese e di famiglie che il canone già lo pagano una volta. Nel mirino ci sono, chiaramente, i 2,5 milioni di ditte individuali gestite da artigiani e commercianti.
Ma, come venne spiegato all’epoca della prima diffusione di questa notizia nel gennaio 2014, «allo stato attuale si può evitare di pagare il canone se si è in possesso solo di un apparecchio,PC, tablet, smartphone NON DOTATO DI SINTONIZZATORE (in pratica, un apparecchio con apposito sotfware che permette di collegare il pc all’antenna)». Insomma, per ora il pagamento per le seconde case e per bottega e ufficio sembra smentito. Per ora.