Calenda rompe gli indugi e voterà per Gualtieri: “Ma non è un’indicazione di voto” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-07

Mentre Virginia Raggi ha un “appuntamento” per un caffè con Michetti, il leader di Azione ha fatto la sua scelta

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Virginia Raggi ha promesso un caffè a Enrico Michetti, ma è probabile che si incontrerà in Campidoglio anche con Roberto Gualtieri. Mentre a Roma proseguono le grandi manovre politiche in vista del ballottaggio (in programma domenica 17 e lunedì 18 ottobre), Carlo Calenda rompe gli indugi e spiega i motivi che lo porteranno a votare per il candidato del Partito Democratico. Il leader di Azione, però, dice che la sua non è un’indicazione di voto, né un apparentamento.

Calenda voterà Gualtieri, ma dice che non è indicazione di voto

Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, il terzo classificato al primo turno delle elezioni capitoline ha spiegato i motivi della sua scelta. Non si tratta, in realtà, di una novità perché Calenda ha deciso di essere abbastanza coerente con i vari comizi elettorali fatti durante tutta la campagna in vista del voto a Roma:

“Io non farò né alleanze né apparentamenti. Ma faremo un’opposizione costruttiva. Penso sia giusto andare a votare al ballottaggio e come tale sicuramente non voterò Michetti ma voterò Gualtieri, perché mi corrisponde di più. Michetti non ha uno straccio di programma, uno straccio di classe dirigente. Ma non è un’indicazione di voto urbi et orbi. La stragrande maggioranza dei miei voti venivano da sinistra o non collocati. E avendoli presi con una lista civica, voglio essere chiaro: questa è la scelta di Carlo Calenda, che non mette in discussione i tanti dubbi che ho sulla classe dirigente e sul programma di Gualtieri”.

Nessun programma per Michetti, mentre quello di Roberto Gualtieri è ritenuto lacunoso e “conservatore”, ma migliore rispetto a quello del suo avversario. Poi la specifica “furba” sul fatto che la sua non sia un’indicazione di voto. Ovviamente questa dichiarazione potrebbe spostare qualche preferenza al ballottaggio per due motivi: il primo riguarda l’appartenenza politica di Carlo Calenda (eurodeputato eletto, seppur come indipendente, con il Partito Democratico); il secondo per il peso delle dichiarazioni di un politico che si è presentato da solo, con una lista civica, a cui quasi 220mila cittadini romani hanno dato fiducia.

(foto: da Otto e Mezzo, La7)

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