Economia

I bus israeliani? Immatricolati solo 4 su 70

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-23

Dovevano essere in strada entro il 20 aprile. Ma dopo più di un mese, complici i dubbi della motorizzazione sulla possibilità di targare vetture euro 5 di importazione, gli autobus sono ancora fermi nel deposito della municipalizzata a Guidonia

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I primi quattro dei 70 bus israeliani sono stati immatricolati. Un piccolo passo per il Comune di Roma, un grande passo per l’umanità e soprattutto per ATAC che mantiene comunque altri 66 bus inservibili dopo aver scoperto che non possono circolare e l’apertura di un fascicolo presso la corte dei conti. Spiega oggi Lorenzo D’Albergo su Repubblica:

Quei mezzi dovevano essere in strada entro il 20 aprile. Ma dopo più di un mese, complici i dubbi della motorizzazione sulla possibilità di targare vetture euro 5 di importazione, gli autobus sono ancora fermi nel deposito della municipalizzata a Guidonia. Così i manager di via Prenestina si trovano a un bivio: rescindere il contratto da 4,3 milioni di euro e procedere con un nuovo avviso pubblico per cercare offerte sul mercato? Oppure, nonostante i ritardi, procedere con l’accordo e attendere che sui parafango dei mezzi di Tel Aviv si palesino targhe tedesche? Le riserve verranno sciolte nelle prossime ore dal cda guidato dal presidente Paolo Simioni.

atac bus israeliani

I bus servono anche per centrare l’obiettivo dell’aumento della produzione promesso nel concordato:

Il trend va invertito: nel 2016 i bus Atac avevano percorso 89,3 milioni di chilometri, mentre nel 2017 e nel 2018 i mezzi di superficie della municipalizzata non hanno toccato neanche quota 85 milioni. Insomma, i bus servono eccome. Israeliani o meno.

Per questo sulla possibile rescissione del contratto potrebbe pesare anche la convenzione Consip a cui ha aderito il Comune: «Per i 227 bus prodotti da Industria italiana autobus — spiegano da palazzo Senatorio — l’accordo procede come da programma». E se non ci saranno intoppi, forse si potrà fare a meno delle vetture arrivate da Tel Aviv per cui è già stata versata una caparra (assicurata) pari al 16 per cento dell’investimento. Si vedrà

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