Il caso dei bus israeliani affittati che ATAC non può usare si ingrossa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-09

La Corte dei Conti apre un fascicolo per danno erariale. Intanto si pensa di immatricolare i mezzi in Germania

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La storia dei 70 bus israeliani affittati da ATAC che non possono essere instradati perché euro 5 e non euro 6 si sta ingrossando. Il Messaggero racconta oggi che per risolvere l’incredibile problema si starebbe adesso tentando una sorta di triangolazione internazionale, che prevede l’immatricolazione dei mezzi in Germania e poi, con targa tedesca, l’utilizzo degli stessi nella Città eterna. Ma intanto la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per danno erariale, visto che il Campidoglio attraverso ATAC ha anticipato i soldi:

Tutto nasce alla fine dell’anno scorso – dopo l’approvazione del piano per il concordato preventivo che ha salvato l’Atac dal possibile fallimento – quando è stato lanciato un bando per prendere i bus a noleggio necessaria incrementare il servizio di trasporto pubblico su gomma. A sorpresa, sono arrivate offerte da tutto il mondo e gli ingegneri dell’azienda di via Prenestina hanno viaggiato dall’Olanda alla Germania per visionare i mezzi proposti e per capire se si trattasse di veicoli adatti alla situazione.

Alla fine,le offerte più convincenti sono state due. E allora sono stati scelti i 70 bus israeliani, impiegati fino a poco fa dalla società dei trasporti di Tel Aviv. Il costo per il nolo,manutenzione compresa, è di circa 500mila euro al mese. Intanto il procuratore capo della Corte dei conti del Lazio, Andrea Lupi, ha aperto un fascicolo sulla vicenda dei bus israeliani. I magistrati contabili vogliono accertare un possibile danno erariale per i soldi già anticipati da Atac e Campidoglio per il noleggio dei mezzi, ancora non utilizzabili.

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