Una brutta sconfitta per Angela Merkel

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-09-04

I socialdemocratici vincono le elezioni in Meclemburgo, ma i nazional-populisti di AFD sorpassano la CDU. Il risultato arriva a un anno dall’annuncio «Wir schaffen das» sui migranti. Così l’Europa comincia a sfasciarsi dall’alto

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Secondo un exit-poll del primo canale pubblico tedesco Ard, il partito populista di destra AFD ha superato la CDU della cancelliera Angela Merkel nelle elezioni regionali svoltesi oggi in Meclemburgo: Alternativa per la Germania avrebbe ottenuto il 21% dei voti mentre l’Unione cristiano-democratica si fermerebbe al 19%, il suo peggiore risultato nel Land ex-Ddr. A vincere le elezioni sarebbero i socialdemocratici della SPD con il 30,5% in calo rispetto al 35,6% del 2011.  Anche secondo il primo exit-poll della rete pubblica Zdf, i socialdemocratici vincono le elezioni in Meclemburgo, ma i nazional-populisti di Afd sorpassano la Cdu di Angela Merkel al secondo posto. Questi i dati in dettaglio: Spd 30%, Afd 21,5%, Cdu 20%, Linke 12,5%, Verdi 5%, Fdp 3%, Npd 3%, altri 5%. AFD aveva ottenuto ottimi risultati anche alle elezioni di marzo.

La brutta sconfitta di Angela Merkel 

AfD (acronimo di «Alternative für Deutschland»: Alternativa per la Germania) è il partito di destra radicale fondato nel 2013 dall’economista Bernd Lucke. Non è rappresentato nel Parlamento federale ma in otto Parlamenti regionali. Oggi è guidato da Frauke Petry e Jörg Meuthen. AFD, all’epoca della sua fondazione, aveva come primo punto del suo programma l’uscita della Germania dall’euro e puntava a un referendum popolare per la riconquista della sovranità e la possibilità di creare unioni monetarie alternative, con l’esclusione dei paesi del sud del Vecchio Continente. L’8 luglio 2015 Lucke, dopo l’elezione di Frauke Petry a leader della formazione, lasciò il partito da lui considerato troppo vicino ai razzisti di Pegida.  Il Land è il più piccolo dei sedici che formano la Germania: ha solo 1,5 milioni di abitanti su un totale di 80 milioni. Ma il risultato dell’AFD, che ha scavalcato la Cdu, assume un rilievo particolare perché avviene ad un anno esatto dal trionfalistico annuncio della MerkelWir schaffen das” (“ce la faremo”) ad accogliere tutti i migranti cui aveva aperto le porte poche settimane prima, facendo confluire in un anno nella sola Germania 1,1 milioni di profughi. Per la Cdu sarebbe il peggior risultato da quando si vota in Meclemburgo dopo la caduta del Muro. La rivelazione ‘Infratest Dimap’ attribuisce alla Cdu una flessione di 4 punti rispetto alle precedenti elezioni (l’Afd non era ancora presente nel 2011).
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Le parole di Petry

“Per Angela Merkel è un tonfo non solo a Berlino ma anche nel suo collegio elettorale del Meclemburgo” e “la sua catastrofica politica sull’immigrazione” ha oscurato tutti gli altri campi della politica, ha detto la leader di Afd Frauke Petry commentando la vittoria. Gli altri partiti sono stati bocciati perché “per troppo tempo non hanno ascoltato gli elettori”, ha aggiunto Petry. La leader del partito nazional-populista ha concluso affermando che il suo partito farà “un buon lavoro di opposizione” e non “un’opposizione di tipo fondamentalista”. Per l’AFD, guidata localmente dall’ex presentatore radiofonico Leif-Erik Holm, con il suo 21,4% si tratta in ogni caso di un successo perché ha strappato voti a tutti i partiti. I socialisti del SPD del primo ministro locale, Erin Seville, sono arretrati di 5,5 punti rispetto alle elezioni del 2011, fermi al 30,2% rispetto al 35,7% di 5 anni fa. La Cdu , all’epoca secondo partito, è passata dal 23,1% del 2011 all’odierno 19,8%. Crollata l’estrema sinistra della Linke oggi al 12,5% rispetto al 16,4% del 2011. Male anche i verdi passati dall’8,4% al 5%. I neonazisti dell’Npd sono crollati dal 7,3% al 3,2%. Malissimo anche i liberali dell’Fdp che dal 9,6% sono piombati al 3%. Se questi risultati fossero confermati ci sarebbe la conferma che l’Europa si sta sfasciando “dall’alto”. Gli elettori dei paesi ricchi (Germania, Austria, UK, anche se non fa parte dell’euro, Olanda, ecc.) stanno arrivando alla conclusione che la crisi dei paesi più deboli verrà pagata da loro, o in termini di trasferimenti monetari o, come sta in parte avvenendo già ora, in termini di trasferimento dei disoccupati. La crisi dei rifugiati si è aggiunta a questo substrato, moltiplicando il consenso per i partiti xenofobi.

Leggi sull’argomento: AfD: l’alternativa anti-immigrati della Germania 

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