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La scritta agghiacciante sull’insegna di una birreria a Iseo: “Il green pass rende liberi”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-10

A Iseo la scritta sulla porta del birrificio Lakehop che richiama l’entrata dei lager. Pioggia di commenti di indignazione, la polizia locale fa rimuovere subito la scritta

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Continuano gli accostamenti raccapriccianti dei no Green pass ai simboli dell’olocausto. L’ultimo a Iseo, in provincia di Brescia, dove la birreria no Green pass Lakehop ha posto il richiamo direttamente nell’insegna del proprio ingresso: “Il Green Pass rende liberi”.

Ancora accostamenti dei no Green pass all’olocausto, la scritta agghiacciante sull’insegna di una birreria a Iseo

Come se la frase in sé non bastasse ad evocare quella che accoglieva i deportati in diversi lager nazisti, sotto c’è anche l’aggiunta di “since 1940”. Tanti i messaggi di condanna, veramente pochi quelli di solidarietà. La polizia locale ha fatto rimuovere tempestivamente l’insegna e imposto al locale una sanzione perché la scritta non era autorizzata e sull’episodio è stata aperta un’inchiesta. La birreria di Iseo si trova nell’elenco delle attività del bresciano che si dichiarano contrarie al green pass e sono presenti sul portale Animap.

ll sindaco di Iseo, Marco Ghitti, ha parlato di “un segnale pericoloso e da condannare, e per cui serve una risposta ferma e inequivocabile”.

Tra i tanti post di denuncia sui social network quello di Marco Furfaro che sul proprio profilo Facebook ha commentato l’accaduto. “Che vergogna. Davvero, che vergogna. […] E non esiste protesta o critica che possa legittimare una bestialità simile a questa insegna. Che deve essere rimossa, subito, e i suoi autori sanzionati. La misura della barbarie è tutta qui”, ha scritto.

Oltre alle denunce, la risposta dei titolari del locale che sostengono che l’intento della “provocazione” era addirittura “positivo”, volto a evidenziare come “la democrazia nel nostro Paese è stata usurpata, violata e calpestata”. Non è la prima volta che i no Green pass utilizzano questo tipo di frasi, certo però, speriamo sia l’ultima.

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