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Processo Bibbiano: 4 anni allo psicoterapeuta Claudio Foti, assolta l’assistente sociale Benati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-11

Claudio Foti, lo psicoterapeuta fondatore del centro “Hansel e Gretel”, è stato condannato a 4 anni in rito abbreviato per l’inchiesta “Angeli e Demoni” sugli affidi di Bibbiano

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Lo psicoterapeuta fondatore dello studio di cura torinese “Hansel&Gretel” Claudio Foti, protagonista dell’inchiesta “Angeli e Demoni” sugli affidi dei bambini di Bibbiano e Val d’Enza, è stato condannato a quattro anni nel rito abbreviato in primo grado. La procura aveva chiesto per lui sei anni con le accuse di abuso d’ufficio, frode processuale e lesioni gravissime, ipotesi di reato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente. Assolta, invece, l’assistente sociale Beatrice Benati. Foti è stato interdetto anche interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Il giudice Dario De Luca ha inoltre disposto la sospensione dall’esercizio della professione di psicologo e psicoterapeuta per 2 anni.

“Angeli e Demoni” di Bibbiano, Claudio Foti condannato a 4 anni

Poche ore prima della sentenza, il suo avvocato, Andrea Girolamo Coffari, aveva parlato di una “giustizia che deve riconoscere la totale innocenza di Foti e la sua grande qualità come professionista che ha difeso sempre donne e bambini con correttezza e onore”. Le accuse, per la difesa, sarebbero “una montatura” e il processo “ingiusto”. “E’ una follia totale – la tesi in difesa di Foti – perché il metodo suggestivo è la psicoterapia del trauma, quando ci sono dei bambini che hanno subito dei traumi, tutta la letteratura scientifica legittima lo psicoterapeuta a introdurre i temi del trauma. Un minore fa fatica a parlare di ricordi dolorosi e lo psicoterapeuta, da sempre in tutto il mondo, introduce il tema del trauma. In questo modo non commette reato. Sennò si dovrebbero mettere in galera tutti gli psicoterapeuti.

Settanta anni, pilastro del centro “Hansel e Gretel” di Torino, Foti era stato accusato di “frode processuale” e “lesioni” per la psicoterapia praticata “con modi suggestivi”, secondo la pm Valentina Salvi, su una tredicenne. L’accusa sostiene che quel comportamento abbia “radicato in lei la convinzione di essere stata abusata dal padre e dal socio”, causandole “disturbi depressivi”. “E’ stato il momento più brutto per la nostra famiglia, siamo contenti che la giustizia stia facendo il suo lavoro. Sono stati anni tesi, ansiosi”, ha dichiarato dopo la sentenza un papà tra le vittime del presunto ‘sistema Bibbiano’, parte civile nel processo. “Mio figlio ci è stato tolto a 6 anni per un disegno mai fatto – aggiunge – sulla base del quale venivo accusato di violenza. Oggi è tornato con noi ma porta i segni di un brutto trauma”.

Il caso creò particolare scalpore nella politica perché coinvolse anche Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano in quota Partito Democratico, che fu arrestato per abuso d’ufficio per l’affidamento della psicoterapia sui minori senza bando di gara al centro pubblico “La Cura” del comune vicino Reggio Emilia tristemente divenuto noto, che aveva tariffe orarie doppie rispetto alla media. Per lui il Gup ha deciso il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio, con proscioglimento dalle accuse di falso.

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