Beppe Grillo e #tbcnograzie: come la tubercolosi diventa business

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-02

Per la politica tutto fa brodo

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Da un paio di giorni il blog di Beppe Grillo ospita gli interventi di Igor Gerlanda, segretario del Consap, un sindacato di polizia, che ha parlato di possibile ritorno delle malattie infettive e di pericoli per i poliziotti in servizio, citando persino l’Ebola tra i pericoli. Il post si conclude con l’annuncio di una class action nei confronti del ministero, che non assicurerebbe la possibilità di lavorare senza rischi per la salute ai poliziotti. Oggi Grillo rincara la dose:

Per la tbc non esiste un vaccino che provveda una protezione affidabile per gli adulti, si trasmette per via aerea e le cure richiedono anni. Vogliamo reimportarla, reimportiamola! Ma facciamolo alla luce del sole, informando la popolazione che alla polizia non vengono forniti neppure gli strumenti minimi di profilassi. Qui per evitare il tabù del razzismo arriviamo alla situazione grottesca degli Stati africani che chiudono le frontiere tra loro per paura del diffondersi dell’ebola, che ha 21 giorni di incubazione, mentre noi le lasciamo spalancate senza fare alcun accertamento medico sui chi arriva da chissàdove nel nostro Paese.

I due post contengono molte imprecisioni. Qui ad esempio si capisce come è andata la storia dei 40 poliziotti “positivi”:

Sui 754 poliziotti che hanno effettuato oggi il test di Mantoux – prosegue Santorsa – 40 sono cutipositivi (ovvero soggetti con tubercolosi latente pari al 5%) e tale risultato non è indice di malattia ma attesta solo un pregresso contatto con il micro-organismo che può essere avvenuto anche molti anni fa”. Nella sua analisi contenuta anche in un’ampia intervista sul sito istituzionale della Polizia di Stato, Santorsa ha illustrato i risultati degli esami sanitari e un vademecum corredato di foto per spiegare agli operatori in quali circostanze indossare i dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, occhiali, camici, etc.) ed il loro corretto utilizzo.

Anche Bufale.net ha spiegato come funziona il test di Mantoux:

Il test di Mantoux, purtroppo, non è preciso. Non sono rari i falsi positivi. Chi effettua il test può essere stato infettato da un microbatterio diverso da quello responsabile della tubercolosi, oppure se chi ha effettuato il test è immunizzato da una pregressa infezione risoltasi positivamente o se è stato vaccinato con il Bacillo Calmette-Guerini.
È possibile, inoltre, riscontrare falsi negativi. Il bacillo responsabile della tubercolosi (il bacillo di Koch) è lento nel riprodursi, prima di far scatenare gli anticorpi del nostro organismo possono passare dalle 2 alle 6 settimane.
Per maggiore certezza, i soggetti positivi al test di Mantoux vengono sottoposti ad ulteriori test diagnostici, tra cui test immunologici e radiologici.
Un risultato positivo indica che il bacillo tubercolare si trova nell’organismo, ma non significa che la malattia sia attiva. Quando avviene l’infezione, il nostro sistema immunitario produce specifici anticorpi e mette il bacillo sotto controllo, impedendone la crescita e la diffusione. Finché non presentano i sintomi della tubercolosi (tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre di rado elevata, sudorazione notturna e perdita di peso) non possono trasmetterla.

Questo invece è un video del Messaggero in cui l’infettivologo Aldo Morrone spiega che non ci sono pericoli in questo senso dagli sbarchi:

In questa gallery i tweet che criticano l’uscita di Grillo:


Qui invece ci sono i commenti del blog, alcuni anche critici:

Insomma, rischi di Ebola non ce ne sono. Per la tubercolosi la situazione dei poliziotti è quella. Ma anche le malattie infettive diventano business, in politica.

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