Cultura e scienze
Belle Gibson: la blogger che si finse malata di cancro condannata
neXtQuotidiano 15/03/2017
La blogger è stata giudicata colpevole dalla Corte federale, che ora deve annunciare la portata della pena. Con ogni probabilità le sarà comminata un’ammenda sino a 166mila dollari
In Australia una blogger che aveva falsamente sostenuto di essere malata di cancro è stata giudicata colpevole dalla Corte federale, che ora deve annunciare la portata della pena. Belle Gibson, 25 anni, era diventata famosa anni fa come autrice di un libro di ricette e creatrice di un’app sulla scia della sua storia di malata di cancro che si curava con terapie alternative. Il tribunale l’ha condannata per avere ingannato il pubblico. La sua fittizia storia di malattia risale al 2013, poi due anni dopo Gibson aveva ammesso di aver mentito. Con ogni probabilità le sarà comminata un’ammenda sino a 166mila dollari e una multa ben più alta dovrebbe arrivare alla sua azienda.
Belle Gibson: una bugiarda patologica che ha convinto molte persone a non curarsi
La Gibson infatti sosteneva che che le era stato diagnosticato un cancro nel 1999, all’età di 20 anni e che da allora stava combattendo contro la malattia che aveva sconfitto ricorrendo all’aiuto dei più classici rimedi naturali e rifiutando categoricamente qualsiasi forma di terapia della cosiddetta medicina ufficiale. Peccato però che ad un certo punto è venuto alla luce che la blogger era nata nel 1991 e che quindi qualcosa nel suo racconto non tornava. Ma non è questo – ovviamente – l’unico problema del racconto della Gibson. L’esperta di cure alternative (senza alcun titolo medico) grazie alla fama ottenuta su Internet era riuscita a pubblicare un libro (con la casa editrice Penguin) e una App (The Whole Pantry) di ricette salutari e “terapeutiche”. La Gibson aveva promesso che una buona parte dei proventi derivanti dalla vendita della App e del libro sarebbero stati devoluti a delle non meglio precisate associazioni benefiche che si occupavano di assistenza ai malati. Ma a causa di qualche problema “tecnico” la Gibson non ha mai donato nemmeno un centesimo dei suoi guadagni (la Gibson aveva promesso di donare 300 mila dollari australiani). Ora che la verità è venuta a galla e che tutti hanno scoperto le menzogne raccontate dalla Gibson la Penguin Books ha accettato di pagare una multa sotto forma di donazione da 20 mila euro che verranno devoluti alla Victorian Consumer Law Fund per non aver effettuato un controllo del background delle affermazioni della sedicente esperta di pratiche mediche alternative.
La Gibson potrebbe rischiare davvero grosso visto che per reati del genere le pene pecuniarie vanno dal milione di dollari australiani per le società coinvolte nella truffa fino ai 200 milla dollari di penale per le persone fisiche. Inoltre se dichiarata colpevole la blogger potrebbe addirittura rischiare la galera. Nel frattempo lei continua a dire che tutto quello che ha fatto l’ha fatto perché ha avuto un’infanzia difficile e che – anche se è vero che ha mentito sulla sua condizione di salute – l’ha fatto perché credeva nella causa e che alla fine “sbagliare è umano“. Per la cronaca la terapia – criminale – che la Gibson sosteneva di aver seguito per guarire dal cancro al cervello è la seguente: ossigeno terapia, rimedi della medicina Ayurvedica e una dieta a base di cibi senza glutine e zuccheri raffinati. Se vi ricorda quella di altri ciarlatani che dicono che si può curare il cancro unicamente ed esclusivamente con sostanze naturali non state sbagliando.