L’azienda che richiede alle candidate una “foto in costume da bagno” da allegare al curriculum

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-25

La Medial Service di Napoli, azienda specializzata in sorveglianza, ha pubblicato un’offerta di lavoro nella quale richiede alle candidate per il ruolo di receptionist di inviare una “foto in costume da bagno”

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Quali caratteristiche deve avere la candidata ideale per il ruolo di “receptionist” della Medial Service S.R.L. di Napoli? Inglese “fluente” e dimostrabile “con attestati o referenze specifiche”, massimo 30 anni di età, automunita, carattere solare e “bella presenza” da certificare con “una foto a figura intera in costume da bagno o similare” allegarta al curriculum. La mercificazione del corpo come requisito per lavorare, sbandierata pubblicamente e senza alcuna vergogna su un annuncio di recruiting. Il tiro è stato leggermente corretto in un secondo momento sul portale infojobs, dove tra i documenti richiesti per candidarsi compare una “foto a corpo intero”. Non appare sufficiente per salvare la faccia di fronte a quella che è diventata una triste realtà del mondo – già difficile di suo – della ricerca di lavoro.

L’azienda che richiede alle candidate una “foto in costume da bagno” da allegare al curriculum (e paga pochissimo)

Come se non bastasse, la Medial Service, che sul suo sito si definisce “un’azienda che offre alla clientela la massima professionalità nella sicurezza globale: dalla sorveglianza degli immobili, al controllo degli impianti, all’accoglienza di persone e mezzi ed assistenza telefonica, tramite servizi di centralino”, offre anche una paga da poco più di 5 euro l’ora. “Si offre un contratto a tempo indeterminato – prosegue l’annuncio – l’orario di lavoro sarà a giorni alterni di 8 ore per un totale di 24 ore lavorative settimanali. Retribuzione netta complessiva di 500 euro mensili. La sede di lavoro è il centro direzionale di Napoli”. Una svalutazione anche delle competenze della candidata – appurato che l’azienda cerca una figura femminile – alla quale si richiedono attestati di lingua e fluenza nel parlare inglese, volendoli pagare cifre risibili. Inoltre, la promessa di un “contratto indeterminato” non quadra: a quelle cifre non esistono contratti legalmente riconosciuti, tuttalpiù potrebbe trattarsi di uno stage , visto anche il tetto imposto all’età della candidata.

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