Fabio Scacciavillani
Fabio Scacciavillani dopo aver conseguito il Ph.D. in Economia all’Università di Chicago (dove è stato assistente del Premio Nobel Merton Miller), ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Centrale Europea (nel periodo pioneristico dell’unione monetaria), a Goldman Sachs, al Centro Finanziario Internazionale di Dubai e in Confindustria. Attualmente è il Capo della Strategia del fondo sovrano dell’Oman che gestisce i proventi delle esportazioni petrolifere del Sultanato. Nelle pubblicazioni e nell'attività professionale si è concentrato su tassi di cambio, politica monetaria, riforme strutturali e mercati finanziari. E’ ospite fisso su Bloomberg TV ed editorialista del Fatto Quotidiano. Ha scritto “Tremonti: Il Timoniere del Titanic” con Giampiero Castellotti e “The New Economics of Sovereign Wealtyh Funds” con Massimiliano Castelli.
Perché il premier non dovrebbe congratularsi con Alessio Figalli
Il Presidente del Consiglio ombra Giuseppe Conte ha twittato per congratularsi con Alessio Figalli, vincitore della medaglia Fields, il premio più prestigioso al mondo per un matematico. Ecco cosa esterna il ciuffo più in vista d' Italia: Complimenti ad Alessio Figalli, premio #Fields per la matematica. Non accadeva da 44 anni che un italiano ottenesse un [' ]
La biada mediatica del Piano Savona
La quotidiana dose di biada mediatica propalata alle masse telelobotomizzate sostiene che l’unica fonte della crescita economica sia la spesa pubblica. A furia di propinarla a reti ed edicole unificate la gente ormai è convinta che se Babbo Stato non butta mazzi di soldi dalla slitta trainata da renne volanti, la mitica Domanda (il Sacro [' ]
Gli incendi in Grecia e le scie chimiche
Tra i trending topic su Twitter in questi giorni almeno un paio sono relativi agli incendi che stanno devastando la Grecia. E qual è il ritornello dominante nei tweet sull’argomento? Ma è ovvio, signora mia! Le devastazioni sono colpa della ferrea austerity, del dannato neoliberismo, dell’implacabile Trojka, dell’ignobile Merkel, dell’Europa maledetta, dell’euro che schiaccia le masse [' ]
Perché Roberto Fico non va più in autobus?
Oggi vogliamo occuparci di un dramma di immani proporzioni che ha colpito al cuore, all’aorta e pure all’ipotalamo le massime istituzioni della Terza Repubblica. Sono mesi che il Presidente Fico non riesce a prendere l’autobus per andare al lavoro e tragicamente non può farsi fotografare seraficamente assiso su un mezzo ATAC semideserto (in oltre 40 [' ]
Il grullo-sovranismo come reality show del riflusso clientelare
In un paese tragicamente fissato sulla bislacca nostalgia per gli anni ’70 e ’80 (che ai bamboccioni vengono dipinti come l’Età dell’Oro, perché non li hanno vissuti) solo un’esigua minoranza si accorge delle impetuose innovazioni che stanno ridisegnando il mondo come i pezzi di un caleidoscopio. Per la gran parte del pubblico telelobotomizzato l’unica innovazione [' ]
Perché le nomine RAI fanno crollare Netflix
Nel tritacarne informativo da cui escono le salsicce bisunte del consenso di massa, nessuno ha collegato le nomine in Rai e il crollo in Borsa di Netflix. Eventi apparentemente del tutto sconnessi, invece rappresentano i colpi di coda nella lotta per la sopravvivenza del vecchio dinosauro in via di estinzione e dell’australopiteco al capolinea del [' ]
Le Infrastrutture destrutturate dalla realtà
Apprendiamo con malcelata trepidazione che i destini della Patria saranno tosto affidati ad un’idea fantastica, ma soprattutto genialmente originale. Un Piano Infrastrutture. Il Ministro Tria come apprendiamo dai boatos pubblicati oggi sul Corriere ha concepito di concerto (a suon di arpe e mandolini) con alla Ragioneria Generale “' un nuovo contratto standard di concessione per [' ]
Tra i due litiganti il Tria gode
Tra le anime morte del pactum sceleris Trota-Spelacchio, tra i basilischi della burocrazia e tra il generone arrembante giallo-verde, tutti dediti a fiutare spasmodicamente gli olezzi che promanano dai colli romani, si registra con angoscia un fenomeno inatteso. Mentre il proscenio del pollaio mediatico è dominato dal galletto padano e Giggino cerca di intuire come [' ]