Gli asintomatici possono trasmettere il Coronavirus?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-06-09

Gli asintomatici possono trasmettere o no il Coronavirus SARS-COV-2? La dottoressa Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Oms, ieri ha detto che “È molto raro”. Oggi ha precisato che “c’è stato un fraintendimento”

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Gli asintomatici possono trasmettere o no il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19? La dottoressa Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Oms, durante il briefing di ieri dell’Agenzia dell’Onu secondo quanto riportato dalla Cnn ha detto che “È molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il Coronavirus”. La dottoressa ha spiegato che analizzando i dati di diversi Paesi che stanno seguendo “casi asintomatici” è emerso che questi non “hanno trasmesso il virus”.

Gli asintomatici possono trasmettere il Coronavirus?

Una delle ragioni della rarità della trasmissione del virus da parte degli asintomatici potrebbe essere che hanno sviluppato una forma molto leggera della malattia e quindi le eventuali goccioline prodotte da starnuti o tosse o semplicemente parlando non sono abbastanza infette. È comunque una domanda ancora aperta, ha sottolineato Van Kherkhove precisando che l’Oms “continua a raccogliere dati e ad analizzarli per rispondere davvero a questa domanda”.

L’affermazione dell’OMS ha successivamente scatenato una grande bagarre sulla tematica. Il fatto che sia “estremamente raro” che un asintomatico possa contagiare altri individui, come detto oggi dall’Oms, “non e’ di per sé una novità. Il problema è che molti di quelli che consideriamo asintomatici in realtà sono paucisintomatici, gli asintomatici ‘veri’ non sono molti. Da uno a cento, diciamo che sul contagio i malati totalmente asintomatici pesano per 5 più o meno”, ha detto all’agenzia di stampa AGI Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, secondo cui “il tema del contagio e’ legato ai volumi di carica virale. Gli asintomatici ne hanno pochissima, chi ha sintomi più e meno seri ha progressivamente più carica virale, quindi è più contagioso. Come ben sanno, purtroppo, tutti gli operatori sanitari che si sono ammalati”.

Ma sugli asintomatici e SARS-COV-2 non c’è certezza

Per stabilire l’eventuale trasmissibilità del coronavirus da parte di persone asintomatiche o presintomatiche (che svilupperanno i sintomi successivamente) “mancano ancora prova scientifiche. I dati sono ancora limitati, non c’è certezza sulle modalità di trasmissione. Servono studi di lunga durata per avere evidenze incontestabili”, dice invece all’AdnKronos Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma. Si tratta, dice Ippolito all’Adnkronos Salute, “sicuramente di una dichiarazione interessante perché è ufficiale. E perché può avere implicazioni nelle decisioni politiche di screening del virus. Ma, come ci ha insegnato questa malattia in questi mesi, a diventare ‘bugiardi’ dalla mattina alla sera non ci vuole molto. Maria Van Kerkhove non ha presentato, nella riunione di ieri, ulteriori dati rispetto a quelli che avevamo”.

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Il virologo Andrea Crisanti è ancora più netto: “Penso che sia una stupidaggine. Gli asintomatici trasmettono e basta, questa è la realtà”. “Il nostro lavoro condotto su Vo’ Euganeo”, comune veneto fra i primi in Italia ad essere colpiti dal nuovo coronavirus e diventato una sorta di ‘laboratorio a cielo aperto’ su cui l’università di Padova ha condotto più studi, “è stato accettato su ‘Nature’ e in quell’ambito abbiamo ricostruito proprio le catene di trasmissione e dimostrato che anche gli asintomatici trasmettono” il SARS-COV-2. Fabrizio Pregliasco, epidemiologo dell’Istituto Galeazzi di Milano, dice invece all’AGI che “Gli asintomatici tendono a starnutire e tossire meno, per questo le probabilità che possano contagiare sono relativamente più basse”.

Ma l’OMS subito dopo fa marcia indietro

Anche il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti non è convinto: “Credo piuttosto – ha avvertito – che esistano diverse categorie di asintomatici, con una diversa possibilità di infettare”. “Si tratta di un’affermazione pesante che, se fosse confermata, cambierebbe molto la situazione. Infatti – sottolinea – buona parte delle misure sono state prese proprio per evitare che soggetti asintomatici potessero trasmettere il SarsCov2 ad altri”. La stessa Oms precisa però che si tratta di una “questione ancora aperta”: “Da un’istituzione come l’OMS – afferma Bassetti – ci si aspetterebbe tuttavia che dei pronunciamenti vengano fatti solo se fondati su certezze”. Ma ad oggi gli studi sul tema sono contrastati: “Credo sia una questione legata alla carica virale. Ci sono infatti 3 diversi tipi di asintomatici che, sulla base di tale carica, potrebbero risultare infettivi o meno”.

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Ma nel pieno del dibattito torna a parlare in un live sui social proprio Van Kerkhove: “Stavo rispondendo a una domanda e non esprimendo una posizione dell’Oms. Ho usato la parola ‘molto rara’ e c’è stato un fraintendimento perché è sembrato che dicessi che la trasmissione asintomatica è globalmente molto rara. Mentre mi riferivo a un set di dati limitati”. “Bisogna differenziare – ha spiegato – ciò che noi sappiamo, ciò che non sappiamo e ciò che stiamo cercando di capire. Ciò che sappiamo sulla trasmissione di Covid-19 è che gli infetti sviluppano sintomi, ma in una parte di loro questo non avviene. Sappiamo che la maggioranza delle infezioni avviene da qualcuno che ha sintomi ad altre persone attraverso le goccioline di saliva infette. Ma c’è una proporzione di persone che non sviluppa sintomi e non sappiamo ancora quante siano, potrebbero essere dal 6% al 41% della popolazione che si infetta, a seconda delle stime. Sappiamo che alcuni asintomatici possono trasmettere il virus e ciò che dobbiamo chiarire è quanti sono gli asintomatici e quanti di questi trasmettono l’infezione. Ciò che ho detto ieri in conferenza stampa si riferiva a piccoli studi pubblicati”.

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