Rassegna Stampa

Antonio Donnarumma: «Io raccomandato? No»

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-07-17

Qualche malfidato aveva pensato che l’ingaggio del fratello di Gigio servisse a rinnovare il contratto di quest’ultimo. Ma lui, in un’intervista al Corriere, oggi “fuga” tutti i dubbi

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Qualche malelingua aveva insinuato che l’ingaggio di Antonio Donnarumma, fratello maggiore del più celebre – e pagato – Gigio, servisse al Milano per rinnovare il contratto alla nuova stella di Mino Raiola. Ma per fortuna lui, in questa intervista ad Arianna Ravelli del Corriere della Sera, “fuga” ogni dubbio spiegando che le raccomandazioni non c’entrano niente: la sua è stata una trattativa a parte, e lui ci ha pensato bene prima di lasciare la gloriosa Asteras Tripolis per approdare a Milanello:

«Mi ha telefonato il direttore Mirabelli. Mi ha trasmesso il desiderio della società di avermi, io c’ho pensato bene».
Ha pensato bene anche alle critiche?
«Certo. La mia situazione non ha influito su Gigio. Lui aveva deciso di voler rimanere molto prima, la mia è stata una trattativa a parte ed è venuta dopo. Io volevo tornare in Italia. A gennaio diventerò papà: io e la mia compagna Stefania volevamo far nascere qui nostro figlio».
Cosa risponde a chi dice che è un raccomandato?
«Non rispondo perché ha già risposto la società per me. E poi risponderà il campo».

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Torniamo alla trattativa per il rinnovo di Gigio: si è visto e detto di tutto, gli insulti via social, le divergenze con Raiola. Lei che ruolo ha avuto?
«Io ho fatto il fratello, Gigio mi ha chiesto dei consigli, ma lui mi ha sempre detto che voleva rimanere al Milan e io gli ho detto di fare quello che si sentiva. È stato bravo a restare con la sua squadra».
Ma quando, il 15 giugno, è arrivato quel no, lei come l’ha vissuta?
«Non se l’aspettava nessuno, nemmeno io. Per quello che sapevo io, la decisione doveva arrivare dopo gli Europei Under 21».

Honni Soit QUi Mal y Pense

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