Il post (delirante) di Annalisa Chirico: “Davvero il futuro dell’Europa è rappresentato da due persone di colore?

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-04-18

La giornalista del Foglio arriva addirittura a parlare di “declino culturale e politico dell’Europa. Siamo bianchi: dobbiamo vergognarcene?”

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Lei si chiama Annalisa Chirico, ha 34 anni ed è giornalista pubblicista. Su twitter si presenta dicendo di essere una firma del Foglio, e di occuparsi anche di altro: scrive libri ed è spesso ospite nei canali televisivi più importanti. È amica di Matteo Salvini, e qualche anno fa alcuni rumor parlavano di loro come coppia (tutto smentito dagli interessanti). Ma comunque, il punto non è questo. Il punto è che oggi, tra un post di una vecchia e bellissima auto e quello di alcuni dolcetti, ha dedicato un po’ dello spazio sulla sua bacheca Facebook alla Commissione europea. O meglio: a una foto che è stata pubblicata il 14 aprile sul loro profilo Instagram. Nella foto ci sono un padre e suo figlio, entrambi di colore: son felici e sventolano la bandiera europea. Si tratta di una sorta di spot per il Next Generation Eu, e nella didascalia lo si capisce bene. Ma a qualcuno questo non è piaciuto. Cosa? Vedere un giovane papà di colore con in braccio il figlio. Come a dire: il futuro dell’Europa è fatto da persone che non hanno la pelle bianca? Così – ad esempio – la pensa proprio Annalisa Chirico, che ha addirittura parlato di “declino culturale e politico” e ha scritto:

Pubblicato da Annalisa Chirico su Sabato 17 aprile 2021

Il declino culturale e politico dell’Europa sta tutta in questa foto. La Commissione Ue posta questa immagine su Instagram per dire ‘Think future. NextGenerationEU’, con un chiaro riferimento al piano europeo di ripresa e al destino delle future generazioni. Sono un padre e un figlio, una bella immagine familiare, ma davvero il futuro dell’Europa è rappresentato da due persone di colore? Non c’entra il razzismo, c’entra il politicamente corretto. Nessuna discriminazione per le seconde e terze generazioni, per chi in Europa lavora e rispetta le leggi e ha pieno diritto di cittadinanza, ma davvero la Commissione europea non trova una immagine diversa, di due europei bianchi, per dire che l’Europa siamo noi, con la pelle bianca, appartenenti a una comune storia e tradizione giudaico cristiana. Siamo bianchi: dobbiamo vergognarcene?

La risposta della commissione Europea a chi la pensa come Annalisa Chirico

Il post della Commissione Europea, come detto, è del 14 aprile e ha incassato più di 20mila reazioni positive. Il 15 aprile il social media manager della Commissione europea ha dovuto modificare la didascalia per mettere alcune cose in chiaro, e rispondere a chi commentava il tutto con frasi razziste. E ha scritto:

Siamo rattristati nel vedere una serie di commenti negativi basati sul colore della pelle del padre e del bambino raffigurati in questo post. La società europea è diversificata. Questo è un punto di forza per l’Europa e vogliamo rappresentarlo nei nostri post. Non tolleriamo commenti razzisti o xenofobi sulla nostra pagina.

Certamente non è una risposta che arriva ad Annalisa Chirico, ma forse lei leggendola potrà trovare risposta alle sue domande e potrebbe così capire che quello che lei ha etichettato come “declino culturale e politico”, altro non è che – dice la Commissione europea – “un punto di forza”, e che se per lei l’Europa è fatta di “bianchi con tradizione giudaico cristiana”, la verità gliela spiegano in poche righe: “La società europea è diversificata”.

Una risposta ad Annalisa Chirico l’ha data anche Aboubakar Soumahoro, sindacalista ivoriano naturalizzato italiano, che ha scritto su Facebook:

Le gravi e vergognose parole della dottoressa Annalisa Chirico sono una profonda offesa per tutte le persone con un colore di pelle evidentemente non gradito alla giornalista. Il Consiglio Nazionale Ordine Dei Giornalisti, i quotidiani e le numerose trasmissioni televisive, di cui è spesso ospite, dovrebbero prendere posizione e una netta distanza da queste dichiarazioni che traspirano una cultura razzista e razzializzante nostalgica di un’Europa ariana, che fortunatamente non esiste.

A pensarla come lui sono anche i molti che hanno commentato proprio il post della giornalista. E – forse il più azzeccato e sobrio è quello di Mattia – che ha scritto: “Ma davvero ha scritto queste cose?”.



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