L’allarme dei medici per la monnezza di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-08

Dopo l’allarme dei presidi, rientrato grazie all’insolito attivismo dell’AMA, arriva quello dei camici bianchi mentre è iniziato l’utilizzo del sito Ama di Ponte Malnome

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Anche i medici lanciano l’allarme sulla monnezza di Roma. «Siamo preoccupati. Questa condizione, specie davanti ad ospedali, scuole, centri commerciali, parchi e aree residenziali, rischia di creare un grave problema di sanità pubblica della quale ognuno, per le proprie competenze, dovrà farsi carico portando ad una comune soluzione definitiva del problema», scrive Antonio Magi, presidente dell’Omceo provinciale, l’ordine dei medici — chirurghi e degli odontoiatri, organo istituzionale sussidiario dello Stato.

L’allarme dei medici per la monnezza di Roma

Insieme all’sos i medici assicurano la disponibilità a collaborare: «Ci mettiamo a disposizione per qualunque necessità a salvaguardia della nostra amata città e della tutela della salute pubblica». Dopo l’allarme dei presidi, rientrato grazie all’insolito attivismo dell’AMA, arriva quello dei camici bianchi mentre è iniziato l’utilizzo del sito Ama di Ponte Malnome, nella Valle Galeria, come centro di stoccaggio dei rifiuti indifferenziati: 300 tonnellate al giorno per sei mesi al massimo è l’impegno del Campidoglio e di Ama. Nell’area arriveranno ogni giorno 25 compattatori di spazzatura, che verrà poi trasferita su 12 tir diretti ad altre destinazioni per il trattamento.

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La TARI a Roma e nelle altre grandi città (Il Messaggero, 14 dicembre 2018)

La città ridotta una monnezza che paga una delle tariffe rifiuti più alte d’Italia intanto scopre che Ama non prende più in carico le richieste di intervento per la pulizia dopo gli incidenti stradali. Scrive Repubblica Roma:

Con un inevitabile effetto a catena: se l’asfalto non viene ripulito dai detriti delle auto incidentate, la viabilità non può essere ripristinata. Come è accaduto venerdì pomeriggio sulla Cristoforo Colombo, in direzione Ostia all’altezza della Tenuta del Presidente, quando un uomo ha perso il controllo della sua Ford Fiesta e si è schiantato tra il semaforo e una moto.

I vigili dopo i rilievi non hanno potuto riaprire la strada. Il risultato? Un maxi ingorgo di 4 ore che ha tenuto in “ostaggio” fino a tarda serata i pendolari del X municipio. Nonostante le ripetute richieste agli agenti, la municipalizzata ha risposto che «non c’è nessuna squadra da mandare, non siamo obbligati a pulire». Alla fine la questione è stata risolta con l’intervento di una ditta privata.

Come mai accade tutto ciò? Ma che domande fate! Non ricordate che abbiamo una sindaca che ha rivoluzionato Roma perché adesso in Campidoglio fanno i bandi?

Una spinosa questione per il Campidoglio che arriva da lontano. Dal 2014: cioè quando la società “Sicurezza e Ambiente” (SeA), incaricata del servizio con una gara ad affidamento diretto, finì nella maxi inchiesta di Mafia Capitale. Tre anni dopo, l’allora comandante Diego Porta aveva sollecitato l’amministrazione per la pubblicazione di un nuovo bando. Senza risultati e con i vertici della municipalizzata che avevano anzi ribadito: «In assenza di una convenzione sospenderemo il servizio». Oggi ancora nulla è stato fatto e la città resta senza il servizio di pulizia.

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