“Si sta verificando quel che avevo previsto io”, l’ultima straordinaria versione di Orsini sulla guerra in Ucraina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-14

Il professore è tornato a commentare la situazione dopo la controffensiva e la riconquista di alcuni territori da parte dell’esercito di Kyiv

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Avanza la Russia: “Avevo ragione io”. L’Ucraina reagisce e porta avanti una controffensiva con la riconquista di numerose città finite nelle mani dell’esercito di Mosca: “Avevo ragione io”. Insomma, Alessandro Orsini dopo gli ultimi eventi bellici vuole cadere sempre in piedi. Perché la storia del conflitto sta mostrando, nelle ultime settimane, una reazione forte e compatta da parte dell’esercito di Kyiv che, a differenza delle previsioni iniziali, non si è arreso e ha continuato a difendere i propri territori. Eppure il professore di sociologia del terrorismo, all’inizio, aveva vaticinato ben altro.

Alessandro Orsini dice che aveva previsto tutto sulla guerra in Ucraina

E negli ultimi giorni, dopo la controffensiva ucraina, in tanti – anche alcune testate nazionali – hanno sottolineato come le previsioni di Alessandro Orsini sulle sorti del conflitto si sia rivelate (almeno per il momento) sbagliate. E lui, colpito da queste critiche, ha deciso di rispondere con un lungo post su Facebook:

“Altro che insulti: si sta verificando ciò che avevo previsto. A ogni sconfitta della Russia corrisponde un aggravamento del conflitto e una crescita delle devastazioni a danno dei civili. Dopo essere arretrata a Kharkiv, la Russia ha lanciato una pioggia di missili contro i siti ucraini. La popolazione ucraina è rimasta senza luce e molto altro. Oggi vedo che “Repubblica” torna ad attaccarmi. La manipolazione dell’informazione in Italia è enorme. Non io sono stato smentito, ma Mario Draghi e i suoi sostenitori. Draghi aveva sostenuto che l’Ucraina, uccidendo tanti russi con le nostre armi, avrebbe portato Putin al tavolo della pace. Ma questo non accade. Draghi vuole sconfiggere la Russia sul campo. Vi sembra un atteggiamento moderato? Vi sembra una strategia utile all’interesse nazionale dell’Italia? Posta in una condizione disperata, la Russia prenderà in considerazione l’uso delle armi nucleari. Lo dicono i vertici della Casa Bianca, mica i russi. Quanto agli strali di “Repubblica”, ho già risposto ad Antonio Polito, il quale aveva avanzato la stessa obiezione illogica contro di me che oggi ritrovo sul giornale di Molinari. Spiego di nuovo. Avevo detto che la Russia avrebbe devastato l’Ucraina “come e quando vuole” ed è accaduto. L’Ucraina è uno Stato sventrato. A dirlo è stato il sindaco ucraino di Mariupol, mica io. A dirlo è stato lo stesso Zelensky. Tutti possono constatare che l’Ucraina è un cumulo di macerie. Come ho già spiegato a Polito citando l’esempio di Coventry, un Paese può essere sventrato e continuare a combattere. L’Ucraina è sventrata e resiste. Sotto il profilo logico, la prima affermazione non implica la negazione della seconda. Oggi sul Fatto quotidiano ho spiegato le ragioni per cui il dibattito pubblico sulla guerra in Italia è a questo livello. Gli insulti che ricevo confermano la mia tesi sull’arretratezza culturale dell’Italia in materia di sicurezza internazionale, di cui ho parlato nel mio libro sull’Ucraina. Infine, non ho chiuso nessun profilo twitter per la semplice ragione che non l’ho mai usato. Non ho mai cancellato un solo tweet.
Auguro ai miei studenti di crescere in un Paese più libero di quello in cui viviamo. L’Italia è certamente più libera della Russia, ma è ugualmente piena di disinformazione e di manipolazione dell’informazione. Ribadisco ciò che ho scritto nel mio libro: in Italia non esiste vera libertà di informazione in materia di politica internazionale e noi dobbiamo batterci per ampliare gli spazi di libertà e di discussione critica”.
I cliché di Alessandro Orsini, al netto dell’intestazione di tutto ciò che accade che starebbe dando ragione alla sua linea teorica di pensiero, sono sempre gli stessi: lui ha ragione, quel che si sta verificando conferma ciò che aveva previsto. E chi, invece, evidenzia dei vaticini errati da parte di quella cerchia italiana vittima di “arretratezza culturale” in materia di sicurezza internazionale. Come quel gioco molto in voga negli anni ’70 e ’80: “Ercolino sempre in piedi”.
(da Non è L’Arena, La7)

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