A che punto è la trattativa Stato-tampone? Intanto il blocco del porto di Trieste dichiarato illegittimo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-14

E’ arrivata in queste ore la conferma dell’illegittimità dello sciopero nel porto di Trieste, intanto lo Stato non cambia la sua linea

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Ci sono novità sui blocchi annunciati per domani: lo sciopero del porto di Trieste è stato per esempio dichiarato illegittimo. La notizia è contenuto in un comunicato firmato dal presidente della commissione garanzia degli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli.

E’ atteso per domani l’annunciato venerdì nero, giorno in cui dovrebbe cominciare il blocco non solo a Trieste ma anche a Genova e Gioia Tauro. La trattativa tra le parti è in corso ma il governo sembra fermo sulle sue posizioni, ecco allora che le manifestazioni annunciate saranno quasi inevitabili.

La richiesta di portuali e autotrasportatori è quella di far slittare i termini entro cui il green pass sarà obbligatorio al prossimo 30 ottobre, aggiungendo poi che dovrebbero essere le aziende a coprire il pagamento delle spese.

A che punto è la trattativa stato tampone? Intanto il blocco del porto di Trieste dichiarato illegittimo

La risposta del governo è stata chiara. Salvini ieri è stato ambasciatore di categoria, intesa come i riluttanti al vaccino. E’ tornato alla carica sulla gratuità dei tamponi, sposando la stessa linea grillina. In una specie di deja vù. Ma Draghi è stato categorico, ha rispedito al mittente la richiesta non spostandosi di un centimetro dalla sua posizione. Lo stato non pagherà i tamponi, anzi.

Rimane certo il problema delle mobilitazioni. Con l’85% dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, lo stop di camion e Tir mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti più deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei supermercati. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alla protesta degli autotrasportatori per l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass. Le difficoltà dei trasporti – continua la Coldiretti – minacciano le forniture di oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio da parte delle 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole presenti nel Paese.

 

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